Regno Unito, Rishi Sunak nuovo primo ministro: chi è il 42enne (quasi miliardario) erede di Johnson e Truss

Figlio di immigrati indiani, Sunak sarà il primo premier non bianco nella storia del Paese. Nel 2016 fu tra i sostenitori della Brexit

Il partito conservatore inglese ha deciso: sarà Rishi Sunak il nuovo primo ministro britannico. A pochi giorni dalle dimissioni di Liz Truss, la maggioranza dei Tories ha scelto di incoronare il 42enne come nuovo leader del Partito e, automaticamente, anche come nuovo primo ministro. Sunak ha avuto la meglio contro gli altri due candidati alla leadership del partito: l’ex premier Boris Johnson e Penny Mordaunt, attuale leader della Camera dei Comuni che si è ritirata dalla corsa. Dopo le dimissioni di BoJo (il 7 luglio) e quelle di Liz Truss (il 20 ottobre), Sunak diventa così il terzo premier britannico in poco più di tre mesi. Non solo: il nuovo leader dei conservatori, che ha origini indiane, sarà anche la prima persona non bianca a ricoprire il ruolo di primo ministro.


La moglie miliardaria e il lavoro a Goldman Sachs

Nato a Southampton nel 1980 da una coppia di immigrati indiani, Sunak è cresciuto in una famiglia benestante. Suo padre Yashvir è medico, mentre la madre Usha è titolare di una farmacia. Dopo una laurea in Filosofia, politica ed economia a Oxford, Sunak vola negli Stati Uniti, dove ottiene un master in Business administration all’Università di Stanford. È lì che conosce Akshata Murty, figlia di un miliardario indiano fondatore del colosso informatico Infosys. I due si sono sposati nel 2009 e hanno avuto due figli. Una volta tornato nel Regno Unito, i primi passi di Sunak nel mondo del lavoro non sono nella politica, ma nel mondo della finanza: prima a Goldman Sachs (per quattro anni) e poi in alcuni fondi speculativi. Un passato che gli è valso l’appellativo di «uomo di Davos», usato dai rivali laburisti in riferimento alla città svizzera che ospita ogni anno il meeting del World Economic Forum.


Un «Thatcheriano» moderato

Con un patrimonio familiare di 900 milioni di sterline, Sunak sarà l’inquilino più ricco della storia di Downing Street. Il suo ingresso in politica è piuttosto recente. Nel 2015 ottiene il suo primo seggio da parlamentare e nel 2020 viene scelto personalmente da Boris Johnson come Cancelliere dello scacchiere, ossia come responsabile delle politiche economiche e fiscali. È lui a farsi carico della risposta economica del governo inglese alla pandemia, mettendo a punto un piano di aiuti colossale da 400 miliardi euro (il più ingente nella storia del Paese). Anche lui, come Liz Truss, si definisce un «Thatcheriano» di ferro e si è espresso a favore di politiche economiche di stampo neoliberista. Rispetto alla premier uscente, però, Sunak viene considerato di gran lunga più affidabile sulla gestione dei conti pubblici. «Abbassare le tasse ora è un grave azzardo – aveva avvertito in campagna elettorale qualche settimana fa – Gli interessi saliranno alle stelle e le famiglie ne pagheranno le conseguenze insieme a un’inflazione già alta». Sunak è stato anche tra i più ferventi sostenitori della Brexit, ha invocato la riaffermazione di una global Britain in politica estera e ha chiesto più volte l’inasprimento delle leggi sull’immigrazione irregolare.

Partygate e altri scandali

Negli ultimi mesi, Sunak non è stato esente da scandali. Ad aprile, i media britannici hanno scoperto che la ricchissima moglie Akshata Murty ha sfruttato per anni una controversa legge sul domicilio oltremanica per non pagare le tasse nel Regno Unito. Una rivelazione arrivata proprio mentre suo marito, nelle vesti di ministro delle Finanze, si preparava ad alzare le tasse per la prima volta dopo molti anni. Quelle stesse inchieste hanno poi portato a un’altra rivelazione: Sunak aveva da poco fatto richiesta per una green card negli Stati Uniti, probabilmente per trasferirsi oltreoceano. A tutto questo si aggiunge poi il Partygate, lo scandalo in cui Johnson e alcuni suoi alleati – tra cui proprio il nuovo premier inglese – sono stati multati per aver violato le restrizioni anti-Covid. Le dimissioni di Sunak, arrivate il 5 luglio, sono state l’inizio di una serie di addii che ha portato al passo indietro di Johnson.

Foto di copertina: EPA / ANDY RAIN | Il nuovo primo ministro britannico Rishi Sunak

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