Meloni alla festa di FdI: «Screzi con Macron? Non siamo alle elementari. Non mi pento di nulla di questi due mesi» – I video

Meloni è arrivata alla festa per i dieci anni di Fratelli d’Italia accolta da applausi e cori da stadio. «Non guardo al consenso ma alla curva di Pil e occupazione»

È arrivata alla festa dei dieci anni di Fratelli d’Italia tra grandi applausi e cori da stadio. Giorgia Meloni ha salutato i suoi con grandi sorrisi e tenendo in mano ormai il noto quadernino degli appunti. Seduta al centro del palco la presidente del Consiglio ha risposto a numerose domande, ribadendo più volte la lunga prospettiva della sua azione politica. «Non mi sono pentita di niente di quanto ho fatto in questi due mesi. Politicamente in futuro farò tutto quello che devo fare, non guardo al consenso, ai sondaggi ma alla curva del Pil, dell’occupazione, della ricchezza, di quanti figli si fanno. Quando fra cento anni morirò vorrò essere sicuro di aver fatto quello che dovevo per migliorare questa nazione. Questo mi basta». Dai migranti all’economia, la premier ha affrontato molti dei temi più caldi delle ultime settimane. «L’Italia ha smesso di accettare supinamente qualcosa di inaccettabile e ha alzato la testa: il risultato è che si parlerà del problema», ha detto sulla questione immigrazione, riferendosi anche alla reazione del governo francese, al centro di una delicata crisi diplomatica. «Ora partiamo dalla difesa del nostro interesse nazionale», ha continuato la presidente. «Come è andata con la Francia? Mi fa sorridere come certa stampa racconta la vicenda: ma con Macron Meloni è vista, si è parlata? Non stiamo alle elementari. I rapporti sono meno personali e più politici. Italia e Francia difendono gli interessi nazionali consapevoli che poi si deve trovare una soluzione».


«Confindustria si lamenta? Mi dica dove prendere le risorse»

Sulla questione economia Giorgia Meloni ha voluto rispondere alle critiche mosse da Confindustria pochi giorni fa: «Più della metà delle risorse le abbiamo usate per mettere in sicurezza le imprese», ha spiegato la premier. «Quando, come fa Confindustria, mi si dice che devo fare di più mi si dica anche dove prendere le risorse. Quando queste realtà legittimamente fanno le loro osservazioni, sono legittimi portatori di interessi, poi non hanno come noi la responsabilità di far quadrare il cerchio». Pil e occupazione saranno secondo la presidente del Consiglio le due stelle polari a cui far riferimento per il prossimo futuro e in quanto al Reddito di cittadinanza Meloni chiarisce ancora: «Intervenire sulla misura non è un modo di odiare i poveri come dice la sinistra. Questa scelta si fa proprio perché non non si vogliono sfruttare i poveri per fare campagna elettorale».


«Con Salvini e Berlusconi rapporti ottimi»

La leader di Fratelli d’Italia si è anche espressa sui rapporti che attualmente intercorrono tra lei e gli altri due capi di partito della maggioranza. «I rapporti con Salvini e Berlusconi sono ottimi», ha detto confermando quanto dichiarato dal leader del Carroccio poco prima in un video-messaggio. «Sono molto contenta della maggioranza e del Consiglio dei Ministri, orgogliosa di questo Cdm e del clima che c’è, il quale riflette il clima che c’è tra i partiti della coalizione».

L’omaggio a Fabio Altruda: «La madre mi ha detto “Sarò forte come lei”»

Prima ancora di cominciare il suo discorso su temi e azioni politiche, la presidente del Consiglio ha voluto dedicare un ricordo al pilota Fabio Antonio Altruda, morto pochi giorni fa dal suo Eurofighter precipitato durante ilvolo di ritorno alla base siciliana di Trapani Birgi. «Io ho parlato con la mamma e il papà. La mamma mi ha molto commosso, mi ha detto: “Guardi, sarò forte come lei'”», ha raccontato Meloni. «A questa famiglia mandiamo le condoglianze del governo italiano e di questa piazza, per Fabio, un ragazzo straordinario che si batteva per questa nazione e la bandiera tricolore che noi faremo sventolare alta».

«Non ritirerò la querela a Saviano»

Tra le decine di domande anche quella che riguarda la querela di Meloni allo scrittore Roberto Saviano. «No, non la ritiro la querela a Saviano», ha detto la presidente, «l’ho querelato non da premier ma da presidente dell’unico partito di opposizione. Non si trattava di critica, ripetutamente mi ha dato della bastarda affibbiandomi la responsabilità della morte di un bambino in mare, quando ero all’opposizione e neanche lontanamente potevo avere responsabilità. Io non politicizzo, lui sta cercando di farlo».

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