Ultima Generazione, il Tribunale di Milano ha deciso: «Nessuna sorveglianza speciale per Simone Ficicchia»

L’attivista 20enne era entrato nel mirino della procura di Pavia per i numerosi blocchi stradali e imbrattamenti svolti in questi mesi

Niente sorveglianza speciale per Simone Ficicchia, il portavoce di Ultima Generazione indagato per le azioni di disobbedienza civile attuate in questi mesi. Il Tribunale di Milano ha accolto l’istanza presentata dall’avvocato del 20enne, Gilberto Pagani, rigettando la richiesta di sorveglianza speciale per un anno con obbligo di dimora avanzata dalla Questura di Pavia. La decisione è stata presa dal collegio Rispoli – Cernuto – Spagnuolo – Vigorita della Sezione presieduta da Fabio Roia. Nella prima udienza avvenuta lo scorso 10 gennaio il pm di Milano Mauro Clerici aveva ridotto la richiesta della questura chiedendo di applicare la misura della sorveglianza semplice e non speciale.


Il processo al 20enne

Al termine dell’udienza, il Tribunale si era riservato 30 giorni per decidere. La riformulazione della richiesta del pm aveva alleggerito il carico di accuse al Ficicchia, spiegando che le condotte entrate nel mirino della procura, ovvero i numerosi blocchi stradali e gli imbrattamenti a più opere d’arte, sono di «limitata offensività». A seguito del processo altri attivisti del gruppo si erano diretti in questura per autodenunciarsi ed esprimere solidarietà al loro portavoce. Dal canto suo, Ultima Generazione ha da subito fatto sapere che il corso della giustizia non fermerà le azioni di disobbedienza civile. Solo pochi giorni fa, infatti, gli attivisti hanno manifestato imbrattando l’opera di Cattelan in piazza Affari a Milano, “Il Dito“. «La repressione che stiamo subendo è sproporzionata rispetto alle azioni non violente che portiamo avanti», avevano commentato gli attivisti.


Leggi anche: