L’omaggio alle vittime delle foibe a Sanremo ci sarà, Amadeus dopo i “consigli” dal governo: «Nessuna pressione, era previsto»

Nella conferenza stampa di oggi spazio anche per il discorso di Zelensky e per l’esibizione di Blanco che secondo Toti dovrebbe andare a «raccogliere i fiori in serra»

«L’omaggio alle vittime delle foibe nel Giorno del Ricordo ci sarà». È risoluto Amadeus nell’annunciare il momento dedicato alla memoria al massacro avvenuto tra il 1943 e il 1947, invocato dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e da quello alla Cultura Gennaro Sangiuliano. Il direttore artistico di Sanremo specifica che il ricordo «era già previsto prima ancora dell’inizio del festival» e quindi prima delle sollecitazioni dal governo su cui il direttore artistico ribadisce: «Non ho mai avvertito pressioni dalla politica, in nessuno dei miei quattro festival». Sulle modalità, il conduttore ancora non si sbilancia: «Con gli autori abbiamo un paio di idee, molto semplici, doverose e giuste. Stiamo capendo quali delle due mettere in piedi». «Sono rispettosissimo dell’autonomia dell’arte e del lavoro culturale degli artisti. Ma da cittadino, prima che da Ministro, credo sarebbe un gesto importante che il Festival di Sanremo dedicasse un momento al Giorno del Ricordo» aveva detto il ministro rievocando un tema strettamente legato alla storia del Paese e caro soprattutto all’elettorato di destra. Tema toccato anche dal governatore della Liguria Giovanni Toti.


Giovanni Toti cita il Giorno del Ricordo

Ospite della conferenza, infatti, il governatore della Liguria Giovanni Toti, ha voluto elogiare «la libertà». «Finalmente posso dire che vive in Liguria – ha dichiarato – dato che il Festival quest’anno veramente celebra la libertà in tutte le sue forme. Persino Blanco con la sua sciagurata esibizione ha avuto libertà e dato visibilità alla floricoltura ligure. Anche se lo invito a farsi un giorno in serra a raccoglierli». Toti, poi, ha aggiunto che «la libertà è anche quella di poter vivere nelle proprie case. Oggi è il giorno del ricordo, e penso che sia giusto ricordarlo, a prescindere da cosa accadrà sul palco. La qual decisione non spetta a me». Infine, riferendosi alla presunta offerta di una squadra che si propone come organizzatrice del festival ha dichiarato: «Il festival di Sanremo senza la Rai è come il pesto senza il basilico. Non si può fare».


Zelensky a Sanremo: «Il testo ancora non c’è»

Continua poi la polemica-mistero sulla partecipazione del presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky nella serata finale del Festival. Inizialmente, sembrava che il leader di Kiev dovesse intervenire alla kermesse musicale con un video. Scelta preferita dalla premier Giorgia Meloni ma smentita poi dalla Rai, che nei giorni scorsi ha reso noto che il messaggio dall’Ucraina sarà un testo che verrà letto da Amadeus. La delegazione del Festival, in ogni caso, non si sbilancia su cosa il leader di Kiev dirà ai milioni di italiani che guarderanno la finale: «Il testo di Zelensky non è ancora arrivato, la comunicazione con l’ambasciatore è quotidiana ma domani ci saranno notizie certe», ha detto Amadeus che ha comunque smentito le voci che suggerivano fosse stato proprio il messaggio a far saltare il bilaterale tra Zelensky e Meloni.

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