Elezioni regionali, Rocca e Fontana stravincono. Centrodestra oltre il 50% in Lazio e Lombardia. Crolla al 40% l’affluenza, Roma è un caso

Fratelli d’Italia stabile, Salvini in ripresa in Lombardia. Moratti e Bianchi sotto le aspettative

Alle 15 di oggi, lunedì 13 febbraio, si sono chiusi i seggi in Lazio e Lombardia, aperti dalle 7 di ieri per il rinnovo delle rispettive amministrazioni regionali. E se il risultato non è mai stato in discussione, fin dai primi exit poll, alcuni elementi non del tutto attesi arrivano dai risultati dei singoli partiti. Prima di tutto il risultato dei due candidati vincenti del centrodestra, Attilio Fontana in Lombardia e Francesco Rocca nel Lazio, entrambi sopra il 50% e ampiamente sopra le aspettative dei sondaggi circolati negli ultimi giorni. Fratelli d’Italia vince, ma non distrugge i suoi alleati, anzi la Lega recupera, e il Partito democratico almeno per il momento non subisce il tracollo che alcuni leader temevano. Non buono il risultato del Movimento cinque stelle, come quello del Terzo polo, mentre si conferma allarmante il dato dell’affluenza: 40% la proporzione di elettori che si sono presentati alle urne, con il Lazio al 37,2 e la Lombardia al 41,67%. Particolarmente significativo il risultato della capitale, dove l’affluenza si è fermata al 33,1%, la più bassa di sempre.


Fratelli d’Italia stabile, Salvini recupera, Forza Italia bene nel Lazio (ma non in Lombardia)

Ad emergere con chiarezza, oltre all’esito della competizione per i nuovi governatori, sono anche i nuovi rapporti di forza politici – dentro e tra le coalizioni. Fratelli d’Italia è stabile ma non travolge i suoi alleati, alla seconda proiezione Swg/La7 in Lombardia il partito di Giorgia Meloni è primo partito con il 23,4%, (alle politiche era al 28,5% alla Camera) il Carroccio recupera al 16,3% e il partito di Silvio Berlusconi al 7,2% (6,5% rimanente raccolto dalla lista civica di Fontana). Secondo gli exit poll, nel Lazio la performance di FdI è invece in crescita, la proiezione finale di Swg/La7 accredita il partito della premier al 32,4%, (alle politiche alla Camera era al 31,2%) ma gli alleati sono in recupero: Forza Italia al 9,8% e Lega al 8,5%. Dall’altra parte del fronte politico, il Pd si attesterebbe al 19,7% in Lombardia e al 20% nel Lazio. Il M5s al 6% in Lombardia e all’9,2% nel Lazio. Per il Terzo polo, Moratti presidente arriva al 10,6%.


Meloni e Salvini: «Governo rafforzato»

Appena il risultato si consolida, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni telefona ai due governatori (neo o rinnovati) e poi manda loro via social le sue congratulazioni: «Complimenti a Francesco Rocca e Attilio Fontana per la netta vittoria di queste elezioni regionali, sicura che entrambi daranno il massimo per onorare il voto e il mandato ricevuto dai cittadini di Lazio e Lombardia. Un importante e significativo risultato che consolida la compattezza del centrodestra e rafforza il lavoro del Governo», scrive. E anche il leader della Lega Matteo Salvini sottolinea la forza del centrodestra unito e rivendica il successo del «gioco di squadra con Silvio e Giorgia» nei primi 100 giorni alla prova del governo.

Letta si toglie i sassolini dalle scarpe, Bonaccini si prepara a succedergli

«In un quadro politico per noi particolarmente complicato e con il vento chiaramente contro, il Pd ottiene un risultato più che significativo, dimostra il suo sforzo coalizionale e respinge la sfida di M5S e Terzo Polo», rivendica il segretario uscente del Pd, Enrico Letta: «Il tentativo ripetuto di sostituirci come forza principale dell’opposizione – contrattacca quindi Letta – non è riuscito». Stando alle proiezioni, infatti, il Partito democratico si attesta al 20% nel Lazio, in leggera crescita rispetto alle elezioni politiche (almeno confrontando il dato della Camera dei deputati). Stessa situazione in Lombardia, dove il Pd è dato al 20,8%, mentre alle politiche/Camera si era fermato al 19%. Decisamente più critica però la lettura del risultato del partito che dà il governatore dell’Emilia Romagna e candidato alla segreteria Stefano Bonaccini, che parla di una sconfitta «in continuità con quella delle politiche del 25 settembre scorso, dove un Pd ridotto e un campo progressista diviso regalano un’altra vittoria alla destra, anche quando è in difficoltà». «Dobbiamo chiudere questo capitolo e aprirne uno nuovo, dove il Pd torna centrale e attrattivo», chiosa Bonaccini che guarda alle primarie aperte del 26 febbraio per confermare il successo nel voto tra gli iscritti e prendersi il Pd.

Bianchi: «Risultati lontani dalle nostre aspettative»

«È evidente che registriamo il successo di Francesco Rocca a cui ho già mandato un messaggio di auguri. Il nostro è un risultato insoddisfacente lontano dalle nostre ambizioni e aspettative», dice la candidata del Movimento cinque stelle nel Lazio e giornalista Rai, Donatella Bianchi. Mentre Giuseppe Conte prova a contenere i danni: «Vedo che c’è chi suona le campane a morto per il M5s, ma io non esagereri la portata di queste elezioni. Io non faccio troppo affidamento sui sondaggi – aggiunge -, ma poco fa ne è uscito uno che ci vede in continua crescita», lancia in conferenza stampa. Ma il Movimento risulta sceso dal 18,5% delle politiche al 9% odierno.

Affluenza a picco

Quello che è certo è il crolla dell’affluenza alle urne: secondo i dati del ministero dell’Interno, alle urne è andato nel complesso meno del 40% degli elettori (39,8%), con un andamento lievemente differente tra Lazio (37,2%) e Lombardia (41,6%). Un calo verticale rispetto alla precedente tornata del 2018, quando – si votava allora in un’unica giornata – alle urne era andato nel complesso oltre il 70% degli elettori. Il trend astensionista era apparso chiaro già ieri, nella prima giornata di voto, che si era chiusa con meno di un terzo delle schede “potenziali” depositate: alle 23 di ieri avevo votato secondo il Viminale il 26,28% degli aventi diritto nel Lazio, il 31,78% in Lombardia.

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