Dalla «profezia» di Baiardo agli audio esclusivi di Messina Denaro: tutti gli scoop di Massimo Giletti su Cosa Nostra

Il giornalista di La7 vive sotto scorta dal 2020, quando è stato minacciato dal boss Filippo Graviano in seguito a una sua inchiesta

C’è un tema per cui, soprattutto negli ultimi anni, Massimo Giletti ha fatto spesso parlare di sé: le numerose inchieste sulla criminalità organizzata, soprattuto Cosa Nostra. A Non è l’Arena sono andati in onda alcuni degli scoop più scottanti sul mondo della mafia e delle presunte reti di relazioni con la politica e il tessuto imprenditoriale italiano. Nel 2020, dopo aver condotto un’inchiesta sulla scarcerazione di molti mafiosi durante il Covid, il giornalista di La7 è stato messo sotto scorta in seguito alle minacce ricevute dal boss Filippo Graviano, intercettato in carcere. Da quel momento, Giletti non si è mai fermato. Anzi, ha rincarato la dose. Nel 2021, in un’intervista a TvMia, dice: «Vivo sotto scorta e continuo ad occuparmi di mafia. Vado avanti perché non si può smettere di scavare». Un anno più tardi, debutta su La7 «Abbattiamoli», il suo reportage su Cosa Nostra e la presenza capillare della criminalità organizzata in alcune zone della Sicilia.


Il vero punto di svolta è la cattura di Matteo Messina Denaro. Fin dai giorni appena successivi all’arresto del superlatitante – avvenuto il 16 gennaio – Giletti sforna interviste esclusive a esperti di antimafia ed ex esponenti di Cosa Nostra. Ed è proprio il suo programma – Non è l’Arena – a «profetizzare» la cattura del boss siciliano. In una puntata andata in onda a novembre dello scorso anno, Salvatore Baiardo – ex gelataio considerato molto vicino ai fratelli Graviano – rivela a Giletti che Messina Denaro è «molto malato» e potrebbe trattare con le autorità in cambio del suo arresto. Una ricostruzione su cui hanno voluto vederci chiaro anche i giudici di Firenze e Palermo, che – poco dopo la cattura del boss – hanno acquisito i filmati delle interviste rilasciate da Baiardo a Non è l’Arena.


Il video sulla cattura di Riina

La profezia di Baiardo non è l’unica rivelazione andata in onda recentemente a Non è l’Arena. A fine gennaio, Giletti invita in trasmissione il pentito Gaspare Mutolo, secondo cui l’arresto di Messina Denaro non sarebbe altro che una grossa «messa in scena». Una tesi ribadita anche dall’ex procuratore di Palermo Roberto Scarpinato, che – sempre in un’intervista al programma di La7 – sostiene che il boss di Cosa Nostra si sarebbe «lasciato prendere». In una puntata di fine febbraio, Giletti torna a occuparsi di mafia. Questa volta trasmette in diretta un video relativo alla cattura di Totò Riina, avvenuta il 15 gennaio 1993 dopo circa 25 anni di latitanza. Un filmato esclusivo che, a detta del conduttore, riscrive la storia dell’operazione dei Ros che portò all’arresto del boss corleonese.

Gli audio esclusivi di Messina Denaro

Nelle ultime puntate della trasmissione, Giletti torna ancora una volta sulla latitanza di Messina Denaro e sulla rete di fiancheggiatori che lo ha aiutato a sfuggire alle autorità. A inizio marzo, a Non è l’Arena va in onda una testimonianza esclusiva di un testimone, secondo cui il boss di Cosa Nostra andava a pranzo nello stesso ristorante frequentato dagli agenti dell’antimafia. Un’inchiesta portata avanti anche nelle puntate successive, in cui Giletti rivela il contenuto di alcuni audio di Messina Denaro destinati a un’amica e alla figlia.

Credits foto: ANSA/CLAUDIO PERI

Leggi anche: