Sudan, evacuato da Khartoum il personale dell’ambasciata statunitense. Attesa per circa 140 italiani

Con il precipitare della situazione, c’è apprensione per la sorte dei cittadini stranieri rimasti nel Paese nordafricano

Il personale dell’ambasciata statunitense a Khartoum, in Sudan, è stato evacuato insieme alle proprie famiglie e ai dipendenti della missione diplomatica che è temporaneamente sospesa. «Sono grato per l’impegno del nostro personale dell’ambasciata e l’abilità dei nostri membri del servizio che li hanno portati in salvo», ha scritto il presidente Biden in un tweet in cui ha annunciato di aver dato l’ordine di evacuazione a causa del deterioramento della situazione in Sudan. Nel Paese nordafricano è in corso uno scontro che ha già causato centinaia di morti tra l’esercito e le Forze di supporto rapido, formazione paramilitare al cui vertice c’è il vicepresidente del Consiglio di transizione, Mohamed Hamdan Dagalo. Nelle scorse ore il leader dell’esercito Fattah Al-Burhan aveva assicurato che sarebbe stata garantita l’evacuazione in sicurezza  dei cittadini stranieri. «Sono in stretto contatto con il team impegnato nel fornire assistenza agli americani in Sudan, per quanto possibile e stiamo anche lavorando con i nostri alleati e partner», ha aggiunto il presidente Usa. L’evacuazione del personale diplomatico statunitense sarebbe avvenuta tramite un aereo militare americano, che non è ancora chiaro dove è diretto. Anche l’Italia si è mossa per garantire l’allontanamento dal Paese di circa 140 concittadini, con l’attivazione di un ponte aereo, organizzato dalla 46/a Brigata aerea di Pisa, che dovrebbe operare nelle prossime ore.


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