Anche la Spagna contro il governo Meloni: «Con il dl lavoro contratti spazzatura». Tajani: «Parole inaccettabili»

Le critiche all’esecutivo italiano sono arrivate dalla vicepremier di Sanchez, Yolanda Díaz

Dopo lo scontro con la Francia sulla gestione dei flussi migratori, ora le critiche arrivano dalla Spagna. Già la scorsa settimana il ministro Tajani aveva dovuto cancellare all’ultimo il suo viaggio a Parigi, dopo le dichiarazioni del ministro degli Interni Darmanin e oggi – 10 maggio – Stéphane Séjourné, la numero 1 del partito di Emmanuel Macron Renaissance, ha rincarato: «La premier italiana fa tanta demagogia sull’immigrazione clandestina. La sua politica è ingiusta, disumana e inefficace». In giornata sono poi arrivate critiche all’azione del governo italiano anche dalla Spagna, aprendo così un nuovo fronte ein Europa per il governo Meloni. «Giorgia Meloni ha mostrato di voler governare contro lavoratori e lavoratrici, per tornare al modello dei contratti spazzatura», ha detto al Congresso dei deputati spagnolo Yolanda Díaz, vicepremier e ministra del Lavoro nel governo socialista di Pedro Sánchez. Díaz usato l’esecutivo italiano come pietra di paragone con gli ultraconservatori spagnoli di Vox. Ma in Italia è stato fatto qualcosa di ancora peggiore, ha aggiunto, «l’abolizione del reddito di cittadinanza». Parole che non sono piaciute al ministro degli Esteri Tajani, che ha affidato a un tweet la replica del governo: «Spiace che la vicepremier spagnola Yolanda Diaz interferisca nella vita politica italiana dando giudizi inaccettabili sulle scelte del governo. Le difficoltà elettorali del suo partito non giustificano offese ad un partner e alleato europeo. Non è questo il modo di collaborare».


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