No! Nessuna ex osservatrice dell’OSCE ha scoperto in Ucraina un “allevamento di bambini” destinati ai pedofili e al traffico di organi

La principale fonte della narrazione non è una ex funzionaria dell’OSCE e dal 2022 non porta alcuna prova

Circola un video, pubblicato dal canale Telegram “Dentro la Notizia”, dove si sostiene i russi abbiano scoperto in Ucraina un “allevamento” di bambini per utilizzarli come schiavi del sesso per i pedofili o per il traffico di organi da inviare a centri europei e israeliani. L’intera narrazione si basa sulle affermazioni di una donna, descritta come ex osservatrice dell’OSCE, e dei militari russi, ma in nessun caso viene mostrata alcuna prova a sostegno.

Per chi ha fretta

  • La narrazione circola dal 2022 e dopo il 24 febbraio, ma da allora non viene mostrata alcuna prova a sostegno delle accuse.
  • La donna “fonte” della fantomatica vicenda non è mai stata una osservatrice dell’OSCE, mentre fa parte di gruppi e associazioni nazionaliste russe.
  • L’OSCE ha smentito qualunque collaborazione con la donna e non trova riscontro sulle fantomatiche attività svolte in Ucraina.

Analisi

Ecco il testo con il quale viene condiviso il video:

SHOCK! Ex funzionario OMS e Banca Mondiale ed ex membro dell’OSCE rivelano: “Ucraina centro mondiale di pedofilia e traffico d’organi! Bambini di 2-7 anni allevati come in una fattoria industriale poi venduti come schiavi del sesso all’élite pedofile o tagliati a pezzi e smaltiti come rifiuti e i loro organi venduti per essere utilizzati nei centri di trapianto europei e israeliani. Biden e Commissione Ue sanno ma… sono umani o non umani, quelli che governano il mondo?” (NdR a motivo delle scioccanti verità si consiglia la visione solo ad un pubblico adulto NON mainstream)

Il post è un copia incolla tratto da una pubblicazione del 18 giugno 2023 del canale Telegram “Dentro la Notizia” (già noto a Open Fact-checking qui, qui e qui).

Le “fonti”

La fonte della presunta notizia è Vera Vayiman, presentata come ex membro dell’OSCE che avrebbe operato in Ucraina assistendo alla deportazione dei bambini attraverso dei codici di esportazione del grano. Un’altra fonte sarebbero i soldati russi, in particolare un funzionario russo che però non mostra la benché minima prova delle sue affermazioni.

Chi è “Vera Vayiman”

Ci sono delle scritte che compaiono durante le parti del video dove viene mostrata la donna, ma sono illeggibili.

Grazie a un altro video ad alta risoluzione, pubblicato via Twitter, leggiamo il nome in cirillico: Вера Вайиман.

Cercando il cognome Вайиман e utilizzando parole chiave riguardo a laboratori e bambini in Ucraina, troviamo un articolo di luglio 2022 dove la stessa narrazione viene attribuita ad una presunta osservatrice dell’OSCE di nome Mira Vayiman (Мира Вайиман). Il sito russo, Deita.ru, afferma che si tratta di un nome modificato per motivi di sicurezza.

Cercando il nome completo presentato nel video, ossia Вера Вайиман, troviamo un profilo sul sito Sociumin.com che rimanda a un profilo VK “Russiamulan” probabilmente creato nel maggio 2022, considerando le pubblicazioni più datate.

In una delle foto indossa una divisa militare con il simbolo della “Confraternita della Guerra”, un’organizzazione nazionalista di veterani russi. Le medaglie, come identificato dai colleghi di Ellinika Hoaxes, potrebbero essere le stesse indossate nel video che circola in questi giorni online. Una delle medaglie è quella dell’Ordine del Coraggio, un’onoreficienza statale.

Una delle due medaglie che indossa nel video potrebbe essere quella per il “Valore Militare” ricevuta dalla “Confraternita” nel 2019:

Dal sito della confraternita si legge che la ragazza era impegnata in Siria per insegnare la cultura russa ai bambini siriani. L’articolo è del 2019:

In uno dei tanti post VK dove viene citata Vera Vayiman, troviamo tra parentesi il cognome Nikulina (Никулина) e la foto di una cartellina con la scritta ODIHR, ossia Office for Democratic Institutions and Human Rights.

La stessa foto la troviamo nel sito russo della “Confraternita della Guerra” Bbpk.ru in una pubblicazione del 24 maggio 2019 dove «Vera Nikulina» viene presentata come «membro della sezione regionale di Primorsky  dell’Organizzazione panrussa per azioni reali “For Real Deeds” e dell’organizzazione pubblica panrussa “Ufficiali della Russia”». Secondo la pubblicazione, Vera sarebbe entrata a far parte di un gruppo di esperti dell’OSCE sul campo dell’istruzione nelle zone di conflitto.

La cartellina, però, riguarderebbe un incontro svolto nel 2014 durante il secondo OSCE/ODIHR Youth Leadership Forum svoltosi a Varsavia. Eccola ripresa nel video pubblicato dal canale dell’OSCE:

La cartellina mostrata nel sito russo dove si afferma che sia entrata a far parte di un gruppo dell’OSCE non lo dimostra. Infatti, in fondo troviamo il logo del Youth Leadership Forum del 2014:

Hans Felber Charbonneau, Communications Officer dell’OSCE contattato da AFP, smentisce che la donna abbia fatto parte degli osservatori dell’OSCE e che non risulta nemmeno autorizzata dalla stessa Federazione russa. L’unico rapporto è quello confermato dalla portavoce dell’ODIHR Katya Andrusz, ossia la partecipazione al forum del 2014, affermando inoltre che non ha mai lavorato per alcun ufficio dell’ODIHR.

Le accuse infondate sui bambini

Il video pubblicato da “Dentro la Notizia” non mostra alcuna prova del fantomatico traffico di bambini. Come abbiamo visto, la narrazione di Vera Vayiman inizia nel 2022 dopo l’inizio dell’invasione su larga scala da parte della Russia in Ucraina e da allora non pubblica alcunché a sostegno delle sue accuse.

Contattato dai colleghi di AFP, il rappresentante dell’OSCE per la lotta contro la tratta di esseri umani smentisce la presenza di documenti che dimostrino quanto affermato da Vera Vayiman. Alla stessa conclusione erano giunti anche i colleghi di Demagog. Ciò che risulta è che Vera abbia partecipato a una tavola rotonda con Maria Ľvová-Belova, ossia la Commissaria presidenziale per i Diritti dei bambini in Russia per la quale la Corte penale internazionale ha emesso un mandato di arresto per la deportazione dei bambini dall’Ucraina in Russia durante l’invasione del 2022.

Conclusioni

L’intera narrazione si basa sul racconto di una donna che non è mai stato membro dell’OSCE e attraverso affermazioni di militari russi senza fornire alcuna prova a sostegno, e questo dal 2022 quando venne diffusa per la prima volta l’intera fantomatica vicenda.

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