No! Facebook non ha ammesso che i vaccini Covid danneggiano il sistema immunitario

Il fatto che Facebook possa accogliere o meno il ricorso di un utente che diffonde narrazioni errate non cambia la letteratura scientifica

Circolano diverse condivisioni Facebook (per esempio qui, qui e qui), dove si sostiene che il Social network avrebbe ammesso un collegamento tra vaccini contro il nuovo Coronavirus e presunti danni al sistema immunitario. L’idea diffusa anche nei post in oggetto, che vaccinarsi porti a una sindrome di immunodeficienza come l’Aids (detta Vaids, una fantomatica malattia, la cui esistenza non è mai stata dimostrata), è una vecchia narrazione No vax, precedente alla pandemia di Covid-19. Ma cosa c’entrerebbe in tutto questo Facebook? Visto che non ha le funzioni di una rivista scientifica?

Per chi ha fretta:

  • Da anni siti come The Expose fraintendono il senso delle tabelle sanitarie che riportano lo stato di salute di vaccinati e non vaccinati.
  • Nei report britannici in oggetto i No vax ignorano che in una popolazione è facile contare i vaccinati, mentre è più difficile avere una stima dei non vaccinati (problema del denominatore).
  • Inoltre a un certo punto si vedranno più casi Covid tra i vaccinati semplicemente perché costituiscono una fetta considerevole della popolazione (paradosso di Simpson).
  • Gli stessi autori dei report in oggetto spiegano che tali tabelle non devono essere usate per stimare l’efficacia o meno dei vaccini.
  • Usare tali dati per sostenere l’esistenza di una AIDS causata dai vaccini (VAIDS) è quindi del tutto scorretto quanto pericoloso.

Analisi

Lo screen diffuso su Facebook proviene dal post del sito complottista portoghese Verdade Censurada. Riportiamo la traduzione di titolo e sommario come appaiono nell’immagine:

Facebook ammette che i vaccini COVID distruggono il sistema immunitario e causano una nuova forma di AIDS. Facebook ha confermato che cinque mesi di dati ufficiali del governo dimostrano effettivamente che la vaccinazione contro Covid-19 distrugge il sistema immunitario, portando a quella che può essere descritta come una nuova forma di sindrome da immunodeficienza acquisita.

Cosa sarebbe la Vaids?

Come accennato, la Vaids (Vaccine Acquired Immunodeficiency Syndrome) è una patologia del tutto inventata. Suggeriamo un approfondimento in merito dei colleghi di Associated Press (AP). Gli immunologi non hanno mai confermato l’esistenza di tale malattia. Negli studi seri, che necessitano una revisione rigorosa prima della pubblicazione (peer review) la Vaids non è mai menzionata. La somiglianza con l’Aids, che dà immunodeficienza (ma a causarla è un virus: Hiv) no è casuale, serve infatti ai No vax per spaventare i dubbiosi. Basti pensare che tutto ha avuto origine da un autore anonimo:

Un blogger identificato solo come “Jack” ha anche affermato di aver coniato il termine – spiegano i colleghi di AP -, scrivendo […] che “a volte, una situazione richiede la creazione di un termine nuovo di zecca” e definendolo come la “graduale distruzione del sistema immunitario umano”. un sistema di vaccini”. […] Una ricerca nella regolare letteratura biomedica non ha trovato menzione della sindrome da immunodeficienza acquisita da vaccino.

L’associazione tra vaccini Covid e Vaids

Con la pandemia e la distribuzione dei vaccini a mRNA o a vettore virale la narrazione della Vaids è stata riciclata, trovando presunte conferme nelle tabelle dei governi, come quelle della Sanità britannica. Ci cascò persino l’allora presidente brasiliano Jair Bolsonaro.

Alla base vi è un errore molto noto negli studi epidemiologici – spiegavamo nella nostra analisi -, il cosiddetto «problema del denominatore». Si deve al fatto che se in una popolazione è facile contare i vaccinati, è più difficile avere una stima dei non vaccinati. Questi valori stanno al denominatore, mentre il numero di casi sono il nominatore. A questo si aggiunge il paradosso di Simpson, che porta a vedere più casi tra i vaccinati semplicemente perché costituiscono una fetta considerevole della popolazione.

In questo modo sono nati altri concetti del tutto fantasiosi, come quello di «immunità negativa»; oppure sono state fraintese le dichiarazioni di ignari esperti, come quando Marco Cavaleri, capo della strategia vaccinale dell’Ema il quale si riferiva all’ipotesi che più somministrazioni dello stesso vaccino nel breve periodo potessero causare un problema nella risposta del sistema immunitario.

La versione di Verdade Censurada

La fonte sono sempre delle tabelle decontestualizzate del governo britannico da parte della testata scandalistica The Expose, che continua a pubblicare queste narrazioni periodicamente fin dal 2021, nonostante siano puntualmente smentite. Infatti, quando nell’agosto 2022 è circolato l’ennesimo post del Tabloid in cui veniva stravolto il senso dei dati della Sanità britannica, Facebook lo ha contrassegnato come disinformazione, citando come fonte il lavoro dei Fact-checker. Successivamente però – secondo la narrazione di Verdade Censurada – l’utente sembra aver vinto il ricorso, ragione per cui il sito portoghese sostiene che Facebook avrebbe ammesso un collegamento tra vaccini e Vaids (Sic!):

Nell’agosto 2022, The Expose ha pubblicato un’indagine approfondita esclusiva su cinque mesi di governo ufficiale del Regno Unito, rilasciata dalla UK Health Security Agency […] In sintesi, troviamo che i dati ufficiali del governo del Regno Unito suggeriscono fortemente che la popolazione vaccinata Covid-19 sta sviluppando una nuova forma di sindrome da immunodeficienza acquisita indotta dal vaccino Covid-19. Questa indagine è stata condivisa da un lettore su Facebook lo stesso giorno in cui abbiamo pubblicato l’articolo e Facebook ha deciso di rimuovere immediatamente il post etichettandolo come “disinformazione”. Tuttavia, il lettore che ha condiviso il nostro articolo ha contestato la censura di Facebook e il 27 ottobre hanno finalmente risposto per confermare che avevano davvero torto.

Dallo screenshot sopra riportato si evince che l’intervento riguardava una presunta violazione degli standard della Community e non una effettiva verifica sul contenuto condiviso. Come più volte spiegato, «Meta rimuove i contenuti che violano gli Standard della community, che prescindono dal nostro programma di fact-checking».

Il post in oggetto di The Expose lo trovate qui. I dati sono stati presi in particolare dal COVID-19 vaccine surveillance report (Week 37) e altri report relativi a settimane successive. Come riportato dai colleghi di Lead Stories – in linea con quanto avevamo già appurato nelle precedenti analisi – «i dati sono interpretati male e un portavoce dell’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito, che è stata una delle organizzazioni che ha sostituito PHE nell’ottobre 2021, ha confermato che i vaccini COVID-19 non fanno nulla del genere». Del resto gli autori della Sanità britannica riportano sempre un paragrafo intitolato «Interpretation of the data» nella vana speranza di contenere i soliti fraintendimenti (il grassetto è nostro):

Questi dati dovrebbero essere considerati nel contesto dello stato vaccinale dei gruppi di popolazione mostrati nel resto di questo rapporto. Lo stato vaccinale dei casi, dei ricoverati e dei decessi non è il metodo più appropriato per valutare l’efficacia del vaccino e c’è alto rischio di interpretazione errata. L’efficacia del vaccino è stata formalmente stimata da una serie di fonti diverse ed è descritta in precedenza in questo rapporto.

Nel contesto di una copertura vaccinale molto elevata nella popolazione, anche con un vaccino altamente efficace, si prevede che un’ampia percentuale di casi, ricoveri e decessi si verifichi in individui vaccinati, semplicemente perché una percentuale maggiore della popolazione è vaccinata rispetto a quella non vaccinata e nessun vaccino è efficace al 100%. Ciò è particolarmente vero perché la vaccinazione ha avuto la priorità negli individui più suscettibili o più a rischio di malattie gravi. Gli individui nei gruppi a rischio possono anche essere maggiormente a rischio di ricovero in ospedale o morte per cause non COVID-19, e quindi possono essere ricoverati in ospedale o morire con COVID-19 piuttosto che a causa di COVID-19.

Conclusioni

Non è mai esistita una sindrome da immunodeficienza dovuta ai vaccini. Inoltre le tabelle sanitarie britanniche preiodicamente fraintese da tabloid come The Expose, non possono essere usate per stimare l’efficacia o meno dei vaccini. I No vax ignorano fenomeni previsti dalla Statistica, come il problema del denominatore e il paradosso di Simpsons, che portano a conoscere molto bene lo stato di salute dei vaccinati, mentre è più difficile censire chi si sottrae al sistema sanitario, come i non vaccinati. Il fatto che Facebook possa accogliere o meno il ricorso di un utente che diffonde narrazioni errate non cambia la letteratura scientifica.

Questo articolo contribuisce a un progetto di Facebook per combattere le notizie false e la disinformazione nelle sue piattaforme social. Leggi qui per maggiori informazioni sulla nostra partnership con Facebook.

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