Caldo record, il meteorologo Giuliacci: «Non è l’estate più afosa di sempre. Basta terrorismo sul clima»

L’esperto: tempesta di caldo? Non vuol dire niente

«Anche se luglio sarà il più caldo di sempre, e fosse così anche agosto, facendo la media dei tre mesi non sarà l’estate più calda di sempre». Il colonnello Mario Giuliacci decano dei metereologi italiani, in una intervista a Libero dice che questa non è l’estate più afosa di sempre. E invita a non fare terrorismo sul clima. «Negli ultimi tempi, a parte pochissimi casi, è una gara a chi le spara più grosse tra siti, giornali e tv», esordisce Giuliacci. Che continua così: «Cosa vuol dire tempesta di caldo? Non vuol dire niente. Poi è stata diffusa una bufala. Arrivano i 50 gradi su mezza Europa! Italia, Spagna, Francia. Ma io dico: sarebbe la fine del mondo». Giuliacci è laureato in fisica e fondatore di Epson Meteo. Nel colloquio con Alessandro Gonzaga va all’attacco.


Le bufale

Il colonnello argomenta così: «Se davvero fossero stati i valori reali e costanti sarebbe stata una strage di anziani, un’ecatombe. Al Nord invece siamo arrivati a 35, a Firenze e Perugia 36-37. L’unica città del centro in cui in queste ore potremmo arrivare effettivamente a 40 è Roma. Discorso a parte per certe zone della Sardegna e della Sicilia. Me lo lasci dire: ormai siamo allo stupidario meteorologico». Giuliacci dice che «l’anticiclone africano è sempre lo stesso. È come se io Mario vado a Roma e mi chiamano Giuseppe. Si sono inventati anche questo: tutto fa scena ormai. Io non potrei mai adattarmi a questa moda, ne andrebbe della mia professionalità e della mia credibilità. Per fare il meteorologo devi essere laureato in fisica con specializzazione in fisica dell’atmosfera. E quali media hanno i fisici? Pochissimi. A Canale5 per esempio, il sito Meteo.it, poi il mio… Mi lasci aggiungere una cosa…».


Le zone più calde

Poi spiega quali sono le zone più calde: «La Puglia, il Materano, il Potentino, la provincia di Taranto, il Crotonese, Lamezia Terme, Reggio Calabria, Catania, Caltanissetta, Siracusa, poi le province interne della Sardegna. Ma niente cinquanta gradi, nessuna fine del mondo, non finirà quest’estate, ve lo assicuro».

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