Carola Rackete in Europa per la giustizia climatica e contro i nuovi fascisti: «In Italia membri del governo con la divisa nazista»

La capitana di Sea Watch: espropriamo i profitti delle aziende che inquinano

Carola Rackete si candida in Europa contro le nuove destre. E in Italia ne ha per Salvini ma anche per Galeazzo Bignami in divisa da nazista. La capitana di Sea Watch 3 parla oggi con la Repubblica di Die Linke e delle elezioni del 2024. Dice la “watchdog ecologista” di Bruxelles: «Mi sono confrontata con alcuni amici dei movimenti a tutela dei diritti e con persone che non vivono in Europa ma subiscono le politiche decise a Bruxelles, compresa la pratica del fracking per estrarre gas. Non sono rappresentati politicamente. In più, in Germania abbiamo il 14 per cento degli adulti che non vota perché non ha il passaporto tedesco. Un vuoto di democrazia inaccettabile. Quindi, ho deciso di essere la loro voce».


L’esproprio dei profitti alle aziende che inquinano

Nel colloquio con Fabio Tonacci però c’è molto spazio per l’Italia. Ma prima Rackete spiega che si candida per la “giustizia climatica”: «Se vogliamo fermare la crisi climatica, dobbiamo ritenere responsabili i responsabili. Mi spiego: le grandi compagnie di petrolio, gas e carbone che hanno causato la crisi climatica, devono essere socializzate». Il suo programma è ambizioso: «Vanno presi i profitti che hanno fatto derubando la Terra e vanno distribuiti per finanziare la transizione ecologica». E aggiunge: «Tecnicamente si può fare: in Germania nell’ultimo anno sono state state nazionalizzate alcune compagnie del combustibile fossile perché stavano per fallire a causa delle fluttuazioni del mercato dovute alla guerra in Ucraina». Sul conflitto, pensa che «è giusto aiutarla a difendersi dalla Russia. Ed è altrettanto giusto discutere quali e quante armi darle».


Le destre e il cambiamento climatico

Secondo Rackete una parte della destra europea, compresa quella al governo in Italia, nega cambiamenti climatici e parla di terrorismo: «A Bruxelles lotterò contro i negazionisti e contro i think tank che diffondono notizie false per influenzare la politica». Poi la capitana risponde a Salvini, che è tornato a rievocare il suo speronamento della Gdf: «Salvini deve fare pace con un fatto: i magistrati italiani hanno fatto cadere ogni accusa contro di me. È interessante però vedere che l’estrema destra italiana e quella tedesca hanno reagito allo stesso modo alla mia candidatura. Alle prossime Europee la gente dovrà scegliere tra chi ha quel tipo di visione e chi invece propone la tutela dei diritti umani e dell’ambiente».

La deriva post fascista

Due parole anche sul Senato che ha negato l’autorizzazione a procedere per il leader della Lega: «È sempre difficile mettere i potenti di fronte alle proprie responsabilità». Per Rackete c’è una deriva post-fascista in Europa: «Sì, chiaramente. In Germania col partito Afd, ma anche in Francia con Marine Le Pen, in Polonia e Ungheria dove si stanno muovendo in direzione autocratica. E in Italia anche, dove un membro del vostro governo si è fatto fotografare con la divisa nazista e altri rivendicano con orgoglio origini fasciste. È un problema comune che va affrontato creando un’alleanza antifascista in Europa».

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