Il debito da 250 mila euro di Alessandro Sallusti con Daniela Santanchè: «Difficile recuperare i soldi»

La società di cui era usufruttuario il direttore di Libero è in liquidazione. La storia di un prestito non esigibile

C’è un altro mistero nel fallimento di Visibilia. E riguarda i due ex Daniela Santanchè ed Alessandro Sallusti. Quando erano una coppia i due erano anche in affari insieme. L’azienda di Santanchè ha infatti versato soldi alla D1 Partecipazioni. Di proprietà sempre di Santanchè, ma con Sallusti usufruttuario. E ora ballano la bellezza di 250 mila euro. Secondo le carte presentate al tribunale fallimentare una società della ministra del turismo ha versato all’attuale direttore di Libero la cifra. Che non ha mai restituito i soldi. La questione è privata. Ma è finita nelle carte giudiziarie dell’inchiesta di Milano sul fallimento. I pm indagano per falso in bilancio, bancarotta fraudolenta e, da poco, per truffa ai danni dello Stato. Nel mirino ci sono i fondi della Cig Covid.


D1 Partecipazioni

Ma torniamo a D1 Partecipazioni. La società da statuto svolge «attività di assunzione, detenzione e gestione di partecipazioni in altre società o enti». Nel 2013 accumula in otto mesi debiti per 1,5 milioni. Dal 2017 il patrimonio netto diventa sempre negativo. Nel 2019 viene messa in liquidazione. Negli ultimi bilanci i revisori hanno scritto che «non possiede azioni proprie; non possiede azioni o quote di società controllanti; nel corso dell’esercizio la società non ha posto in essere acquisti o alienazioni di azioni». Il credito non poteva essere recuperato già dal 2017. Ma la svalutazione è stata effettuata solo tra 2020 e 2021. Domani racconta che il direttore di Libero compare in alcuni passaggi della perizia contabile. In particolare, c’è un contratto di cessione crediti tra Visibilia e Sallusti. Relativo a finanziamenti concessi da Visibilia a D1 Partecipazioni.


Santanchè e Sallusti

Il contratto vale 240 mila euro e risale al marzo 2016. Dagli atti risulta che il giornalista non ha mai versato i soldi del credito. A questi vanno aggiunti i 12.500 euro di interessi. E i consulenti della ministra scrivono che il credito non è stato conteggiato per ragioni di prudenza. Perché le possibilità che Visibilia riesca a riscuoterlo sono minime. Ma per i liquidatori invece il credito è certo, liquido e legale. La possibilità di recuperarlo è quindi legata al patrimonio di Sallusti. Ma visto che il tempo è passato anche loro lo ritengono di difficile esigibilità. Il giornalista Vittorio Malagutti ha chiesto a Sallusti il motivo del debito. Lui non ha risposto.

Leggi anche: