Meloni, la lettera a Scholz sui fondi alle Ong: «Così rischiamo nuove tragedie»

La presidente del Consiglio scrive al cancelliere tedesco: «Caro Olaf come sai il governo italiano è impegnato a far fronte a una pressione migratoria eccezionale»

Prove di distensione. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni scrive al cancelliere tedesco Olaf Scholz per cercare di chiudere lo scontro diplomatico, scoppiato dopo il botta e risposta tra il ministro della Difesa Guido Crosetto e il ministero degli Esteri tedesco sui finanziamenti pubblici erogati da Berlino alle Ong. «Caro Olaf – si legge nella lettera -, come sai il governo italiano è impegnato a far fronte a una pressione migratoria eccezionale. Ho appreso con stupore – scrive Meloni – che il tuo governo, in modo non coordinato con il governo italiano, avrebbe deciso di sostenere con fondi rilevanti organizzazioni non governativeimpegnate nell’accoglienza ai migranti irregolari sul territorio italiano e in salvataggi nel Mare Mediterraneo». Entrambe le possibilità – per la presidente del Consiglio – «suscitano interrogativi». Per la premier, infatti, sono due le possibili conseguenze della decisione di Berlino: da una parte, le navi Ong possono rivelarsi un’attrazione, provocando «la moltiplicazione delle partenze» verso le coste italiane. Dall’altra, invece, la loro presenza nel Mediterraneo può «incrementare il rischio di nuove tragedie in mare». È necessario, dunque, – per la premier – che «che gli sforzi, anche finanziari, delle Nazioni Ue interessate a fornire un sostegno concreto all’Italia dovrebbero piuttosto concentrarsi nel costruire soluzioni strutturali al fenomeno migratorio, ad esempio lavorando ad un’iniziativa Ue con i Paesi di transito della sponda sud del Mediterraneo, che peraltro necessiterebbe di risorse inferiori rispetto a quella da tempo in essere con la Turchia». Infine, l’invito al dialogo: «Certa della tua comprensione e collaborazione, mi auguro che gli esatti contorni di queste iniziative del tuo governo potranno essere meglio chiariti, e sarò lieta di discutere di persona della questione alla prima occasione utile, a partire dal vertice Cpe e dal Consiglio europeo di Granada il prossimo 5 e 6 ottobre», conclude Meloni.


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