La donna del video con il sindaco di Santa Marinella: «Ho detto tutto a mio marito. E Pietro Tidei dovrebbe dimettersi»

Lei: «Avrei voluto affrontare la vicenda in un altro modo. Avrò anche sbagliato ma questa è una macchina del fango»

La moglie dell’uomo a cui il sindaco di Santa Marinella Pietro Tidei aveva promesso 53 mila euro per una consulenza informatica parla per la prima volta. Ed ammette che è lei la persona ritratta nel video hot in cui fa sesso nella sala riunioni del comune con il primo cittadino della cittadina del litorale in provincia di Roma. Dice anche che l’ha dovuto confessare al marito. Che ieri ha sostenuto che il sindaco gli ha offerto soldi per “tenerselo buono”. Ma anche che secondo lui non era la moglie la donna ritratta nel video. L’inchiesta nasce da una denuncia dello stesso Tidei nei confronti di alcune persone, tra cui alcuni consiglieri comunali, per una presunta corruzione. Il reato è stato successivamente derubricato dal pubblico ministero.


«Gli ho detto tutto ieri»

La donna confessa oggi in un’intervista a Giuseppe Scarpa per l’edizione romana di Repubblica che al marito ha detto tutto «ieri. La pressione era insostenibile. Avrei voluto affrontare la vicenda in un altro modo. Avrò anche sbagliato ma questa è una macchina del fango». La procura di Civitavecchia aveva fatto installare una serie di telecamere-spia all’interno del comune. Proprio per verificare la denuncia di Tidei. Gli investigatori avevano giudicato irrilevante ai fini dell’indagine quel materiale. Che poi però è finito nelle carte date a Roberto Angeletti, uno degli indagati, con l’autorizzazione della stessa procura. A quel punto Tidei presenta la denuncia: il video sta circolando. E il pm indaga Angeletti, che però si professa innocente. Anche se attualmente è indagato per revenge porn.


«Con Tidei è successo una sola volta»

La donna dice che adesso non ha intenzione di fare nulla. È rassicurata dal fatto che il video non circola in rete. Dice che il marito è una persona «perbene, che sta soffrendo». E racconta come è andata: «Ero lì per lavoro. Con Tidei ci conosciamo da tempo ed è successo quello che è successo. Un’unica volta, nessuna relazione, lo definirei uno scivolone e adesso sono impigliata in questa rete». Sostiene di non aver mai ricevuto incarichi dal comune: «Assolutamente no, è riscontrabile. Ho la mia professionalità, il mio lavoro, non ho bisogno di chiedere niente a nessuno. E nemmeno mio marito ha ricevuto alcun incarico». Il marito ha precisato che Tidei dopo la consulenza informatica gli aveva proposto un incarico afferente alle sue competenze, che invece aveva accettato. «Riguardava la riqualificazione complessiva del litorale di Santa Marinella, un progetto da 2 milioni di euro», ha detto. Concludendo poi che non se ne era fatto nulla dopo il voto alle elezioni.

Le dimissioni

La donna non risponde alla domanda sull’astio che potrebbe nutrire per Tidei dopo l’accaduto. E dice che non l’ha sentito e non vuole sentirlo. Aggiunge che dopo questo caos dovrebbe dimettersi: «Guardi io non avrei dovuto fare quello che ho fatto, ma anche lui non doveva farlo in una sede istituzionale». Il resto, dice, deve vederselo con suo marito. Un’intercettazione pubblicata oggi da La Verità intanto illustra un dialogo di Tidei con Alessio Rosa, dipendente Enel che gli chiede un favore. Ovvero l’assunzione della sorella nel gruppo delle Ferrovie dello Stato. La risposta del primo cittadino: «Sì, sì… lo so. Io ne ho assunti 4mila, non è che ne ho assunto uno… 4 mila!». Rosa replica: «Ne hai assunti 3.999 più uno (indica sé stesso, ndr)». Tidei: «Ecco, 4mila! Però, poi, nun è che… uno che fa? Chiede il favore, la cortesia, in maniera pulita. E se possibile, lo fanno, se non è possibile…».

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