Braccialetti elettronici, arresti differiti e campagne nelle scuole: l’agenda di Meloni contro i femminicidi. «Fermiamo questa barbarie»

La premier condivide di nuovo il suo sconcerto per la morte di Giulia Cecchettin, e ricorda le misure prese dal governo per fermare la scia di sangue femminile

«Avevamo tutti sperato in questi giorni che Giulia fosse viva. Purtroppo le nostre più grandi paure si sono avverate. Uccisa». Anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni non si dà pace per la morte di Giulia Cecchettin, la studentessa dell’Università di Padova trovata cadavere ieri, a una settimana dalla scomparsa dopo un’uscita con l’ex fidanzato Filippo Turetta. La premier aveva già espresso il suo dolore sabato, a poche ore dal ritrovamento del corpo della giovane nei pressi del lago di Barcis. Oggi, dopo che la fuga di Turetta è finita in una corsia d’emergenza d’autostrada in Germania, Meloni torna a esprimersi sull’ennesimo femminicidio, anche per richiamare alle responsabilità della politica e dei cittadini per evitare che ancora se ne ripetano. «I dati ufficiali del Ministero dell’Interno dicono che al 12 novembre sono 102 le donne uccise in Italia nel 2023 e 53 le vittime per mano del proprio partner o ex. Una scia di violenza contro le donne che continua da anni con numeri addirittura più drammatici di questi in passato. Ogni singola donna uccisa perché “colpevole” di essere libera è una aberrazione che non può essere tollerata e che mi spinge a proseguire nella strada intrapresa per fermare questa barbarie».


L’agenda-Meloni contro la violenza sulle donne

Ecco dunque cosa le istituzioni stanno facendo e devono fare, secondo quanto ricapitola la premier: «È già stato approvato all’unanimità dalla Camera, e mercoledì prossimo sarà in aula al Senato, il nostro disegno di legge per il rafforzamento delle misure di tutela delle donne in pericolo grazie a una maggiore prevenzione – ammonimento, braccialetto elettronico, distanza minima di avvicinamento – l’arresto anche in “flagranza differita” e soprattutto attraverso tempi stringenti – 20 giorni – per valutazione da parte della magistratura del rischio e applicazione delle misure cautelari». E ancora, rivendica Meloni, «abbiamo aumentato considerevolmente i fondi per il piano anti-violenza e per la tutela delle donne in uscita da situazioni di violenza» ed è «già pronta una campagna di sensibilizzazione nelle scuole con i ministri delle Pari Opportunità e della Famiglia, della Cultura e dell’Istruzione così come la campagna di diffusione del numero verde anti-violenza 1522, anche attraverso il coinvolgimento del mondo dello sport».


«L’amore vero non uccide»

La premier, nel ribadire la «tristezza infinita» e la «grande rabbia» che prova, come tutto il Paese, nel vedere «le fotografie sorridenti di questa giovane ragazza», tiene infine però a sottolineare come a monte di qualsiasi intervento politico ci vada una consapevolezza di fondo. Quella che «nulla di tutto questo sarà utile se non saremo in grado di affermare la grande verità che in questo momento straziante ha ricordato il papà della giovane Giulia Cecchettin: “L’amore vero non uccide”. L’amore vero non fa mai del male, solo una concezione malata del rapporto tra uomo e donna può farlo».

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