Terzo giorno di tregua, riprende il rilascio di ostaggi: consegnati 14 israeliani. Netanyahu: «Possibile prolungare l’accordo» – Il video

Sono stati liberati nove bambini, due donne, due anziane e un cittadino russo-israeliano

È ripreso il rilascio ostaggi nel terzo giorno di cessate-il-fuoco tra Hamas e Israele. Come due giorni fa e dopo le fibrillazioni di ieri, Hamas ha consegnato agli operatori della Croce rossa internazionale 14 cittadini israeliani, rapiti negli attacchi del 7 ottobre, 9 dei quali bambini. Sono stati rilasciati anche tre cittadini thailandesi. Ora verranno visitati e trasferiti in Israele, mentre contestualmente Tel Aviv libererà i detenuti palestinesi previsti secondo gli accordi. L’Autorità nazionale palestinese fa sapere che si tratta di 39 detenuti, tutti minorenni. Lo Stato ebraico ha confermato il rilascio da parte di Hamas: saranno trasferiti dalla sicurezza egiziana, per essere consegnati alla parte israeliana, al valico di Kerem Shalom. Poi il trasferimento a una base militare e le ulteriori visite in ospedale. In giornata, il gruppo armato palestinese ha anche rimesso in libertà un cittadino russo, «in omaggio agli sforzi del presidente Vladimir Putin ed in un segno di rispetto per la posizione della Russia sulla questione palestinese», come riferisce la radio pubblica israeliana Kan.


Prolungare la tregua

«Ho detto al presidente Biden: c’e’ un piano di intesa, prevede la liberazione di 10 ostaggi per ogni giorno ulteriore di tregua. Tutto cio’ e’ certo positivo», ha fatto sapere il premier israeliano, «ma ho anche detto che alla fine di quel piano riprenderemo con tutta la forza per conseguire gli obiettivi della guerra». Anche fonti vicine ad Hamas, nel pomeriggio, avevano confermato che il prolungamento della tregua fosse possibile per qualche altro giorno. Secondo quanto trapela, l’accordo potrebbe essere trovato per un massimo di altri 4 giorni, con il rilascio di 10 prigionieri israeliani al giorno.


La lista degli israeliani rilasciati

Ecco chi sono i 14 israeliani rilasciati oggi, nella lista diffusa dall’ufficio del premier Benjamin Netanyahu: Abigail Mor Edan (4 anni); Elma Avraham (84); Aviva Adrian Siegal (62); Hagar Brodetz (40); Ofri Brodetz (10); Yuval Brodetz (8); Uriah Brodetz (4); Hen Goldstein-Almog (48); Agam Goldstein-Almog (17); Gal Goldstein-Almog (11); Tal Goldstein-Almog (8); Dafna Elyakim (15); Ela Elyakim (8); Ron Kriboy (25). Secondo Canale 13 Elma Avraham, una delle donne rilasciate oggi sarebbe in gravi condizioni e sarebbe stata trasferita in elicottero all’ospedale Soroka di Beer Sheva, nel Negev. La piccola Abigail, 4 anni, liberata oggi e con doppio passaporto israeliano e statunitense, è rimasta orfana negli attacchi di Hamas del 7 ottobre scorso.

I comandanti di Hamas uccisi

Hamas ha diffuso un comunicato in cui dichiara la morte di diversi leader dell’organizzazione terroristica, da parte di Israele. Tra i morti, risalenti a dieci giorni fa, spiccano il comandante della divisione regionale dell’organizzazione nel nord della Striscia Ahmed Randour e il capo della divisione dei lanci di missili Ayman Siam. Nella nota, firmata dalle Brigate Az ad-Din al-Qassam, Randour e Siam «sono saliti a posizioni di eroismo e onore nella battaglia di ‘Bol al-Aqsa’. Questa è una jihad di vittoria o di martiri». I 13 ostaggi israeliani rilasciati da Hamas hanno raggiunto Israele, dopo essere stati in un primo tempo consegnati alla Croce Rossa e portati al valico di Rafah sono stati sottoposti a controlli medici in ospedale prima di raggiungere le rispettive famiglie. Questo rilascio ha avuto alcune complicazioni, con delle pause nelle trattative che hanno creato preoccupazioni sulla riuscita dell’intera operazione. Ieri la liberazione doveva avvenire alle 16 ma Hamas ha annunciato uno slittamento finché non fosse stato «rispettato i termini dell’accordo relativo all’ingresso di camion umanitari nel nord della Striscia di Gaza». Il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, insieme agli Stati Uniti e i servizi segreti egiziani hanno lavorato come mediatore tra le due parti fino allo sblocco delle attività. Nel mentre è stato liberato il secondo gruppo di 39 prigionieri palestinesi concordato in cambio del rilascio dei 13 ostaggi israeliani. Il governo israeliano ha dichiarato ieri sera di avere una lista dei rapiti che dovrebbero essere rilasciati domenica, ma non ha rivelato le loro identità, i numeri e l’ora prevista per la loro consegna al Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr).

Polemica sul rilascio. Liberata la figlia e non la madre, violato l’accordo

La 13enne Hila Rotem è stata rilasciata senza sua madre Raya, rimasta prigioniera a Gaza. Una violazione dell’accordo raggiunto da Hamas e Israele, denunciano dal Kibbutz Be’eri, dal quale provengono 12 dei tredici ostaggi liberati ieri in tarda serata. La comunità pur apprezzando la liberazione ha sottolineato che «tre bambini di due famiglie del kibbutz sono stati separati dal loro unico genitore rimasto». L’altro caso riguarda la 17enne Noam Or e sua sorella 13enne Alma, la cui madre è stata uccisa dai terroristi di Hamas il 7 ottobre e il cui padre è tuttora prigioniero nella Striscia insieme al nipote 18enne Liam.

Chi sono i rilasciati

I rilasciati sono Shoshan Haran, 67 anni, sua figlia Adi Shoham, 38 anni, e suoi nipoti, Naveh e Yahel, rispettivamente di otto e tre anni, Shiri Weiss, 53 anni, e sua figlia Noga, 18 anni, Sharon Avigdori, 52 anni, e suo figlio Noam, 12 anni, e i fratelli Noam e Alma Or, rispettivamente di 17 e 13 anni. Libere anche anche Maya Regev, 21 anni, Hila Rotem, 12, e Emily Hand, nove anni. Liberi inoltre altri quattro ostaggi thailandesi che torneranno in Thailandia direttamente dall’Egitto.

(in copertina la piccola Emily Hand raggiunge la sua famiglia / video Mossad Commentary)

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