Cosa succede con il Superbonus e l’ipotesi proroga: i condomini, il Sal straordinario 2023 e il 70% dal prossimo anno

Cosa succede agli ultimi lavori? Lo Stato di Avanzamento Lavori cambia? E le altre detrazioni?

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti è stato chiarissimo: nessuna proroga per il Superbonus 110%. La premier Giorgia Meloni ha spiegato che sarebbero «soldi buttati», come per il reddito di cittadinanza. Eppure Forza Italia punta ancora sulla proroga, «magari brevissima». Il governo punta all’approvazione della Legge di Bilancio entro Natale. Ma la chiusura definitiva molto probabilmente slitterà al 28 o al 29 dicembre. E Antonio Tajani avverte che c’è anche il Milleproroghe per il sussidio. Ma cosa cambia con il Superbonus a partire da gennaio 2024? E cosa succede agli ultimi lavori del 2023, attualmente a rischio rimborso del 70%?


Il primo gennaio 2024

Tecnicamente, il 31 dicembre è l’ultimo giorno per produrre fatture rimborsabili al 110%. Dal primo gennaio, scatta il 70%. Ma c’è un problema: dato che le fatture sono rimborsate in blocco solo ad ogni Stato avanzamento lavori (o Sal) superato, i lavori effettuati negli ultimi mesi del 2023 che non raggiungono la soglia di uno dei tre Sal previsti (30%-30%-40%) rischiano di non rientrare nel 110%. In più, spiega oggi il Corriere della Sera, chi ha avviato i lavori nel 2022 può ancora cedere i crediti o avere lo sconto in fattura, ma dovrà versare il 30% o concordare con l’impresa un taglio dei lavori. Se si anticipano a fine anno tutte le spese si potrà avere il 110% ma solo per chi lo porta in detrazione. Nelle villette unifamiliari invece i lavori devono terminare entro l’anno. Altrimenti si perdono i diritti e si torna al regime del 50%.


Gli interventi da finire

Per questo c’è chi chiede una proroga: molti interventi nei condomini sono ancora da concludere. Si parla di un totale di 13 miliardi di lavori ancora da effettuare. Chi finirà per slittare al 2024 dovrà accettare la riduzione dal 110 al 70%. Ma rischia contenziosi con le imprese. Mentre una soluzione possibile se non arriverà la proroga è dichiarare uno stato dei lavori straordinario a fine anno. Lo Stato di Avanzamento Lavori (Sal) in teoria però deve riportare almeno un 30% di avanzamento in ogni aggiornamento. Ma un Sal straordinario permetterebbe di certificare l’avanzamento dei lavori a dicembre 2023 e di avere il 110% per quanto effettuato. Anche se lo stato dei lavori è al 30 o al 60%. Una soluzione che riguarda anche i materiali: l’acquisto, se concluso, avrebbe la detrazione del 110%. L’installazione, se effettuata in una fase successiva, l’avrebbe al 70%.

Il Sal straordinario

Il Sal straordinario costerebbe comunque centinaia di milioni. La soluzione del Milleproroghe è considerata il piano B in caso di mancato ok nella manovra. Nel 2024 cambiano anche le altre detrazioni: le ristrutturazioni edilizie ne avranno una del 50% su una spesa massima pari a 96 mila euro. L’efficientamento energetico sarà dal 50 al 65%. Il miglioramento delle classi sismiche dal 70 all’85%. Il bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche ha una detrazione del 75% e uno sconto in fattura. La cessione del credito e lo sconto resteranno per i lavori già avviati.

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