Daniele De Rossi è il nuovo allenatore della Roma, l’annuncio dei Friedkin: «Bentornato a casa»

Dopo l’esonero di Mourinho, la presidenza americana ha siglato un accordo con l’ex capitano giallorosso fino al 30 giugno 2024

Daniele De Rossi è il nuovo allenatore della Roma. A meno di 4 ore dal comunicato con il quale Dan Friedkin ha messo fine al rapporto di lavoro con Mourinho, dopo due stagioni e mezza sulla panchina giallorossa, la presidenza americana ha annunciato che a prendere il suo posto sarà l’ex capitano e bandiera, che lasciò Roma a fine carriera nel 2019 per giocare un’ultima stagione in Argentina, al Boca Juniors. «Siamo felici di poter consegnare la responsabilità tecnica dell’AS Roma a Daniele De Rossi, in quanto riteniamo che la leadership e l’ambizione che lo hanno da sempre contraddistinto possano risultare determinanti nella rincorsa agli obiettivi che la squadra ha davanti a sé fino al termine della stagione», scrivono in un comunicato Dan e Ryan Friedkin, annunciando l’arrivo dell’ex capitano fino al 30 giugno 2024, «conoscevamo il legame indissolubile che unisce Daniele al Club, ma l’entusiasmo con cui ha immediatamente accettato questa sfida per i prossimi mesi ci ha ulteriormente convinto della sua capacità di essere una guida per i calciatori e un fiero rappresentante dei valori di questa società». Nello stesso documento, anche le prime – nuove – parole in giallorosso: «Desidero ringraziare la famiglia Friedkin per avermi affidato la responsabilità della guida tecnica della Roma: da parte mia non conosco altra strada se non quella dell’applicazione, del sacrificio quotidiano e della necessità di dare tutto quello che ho dentro per affrontare le sfide che ci attendono da qui alla fine della stagione». Per De Rossi, 40 anni, non sarà un’impresa semplice, è alla sua prima esperienza in un grande club – è stato nello staff tecnico dell’Italia vittoriosa agli Europei del 2021 e allenato per pochi mesi la Spal – ed eredita una situazione delicata dal suo predecessore.


De Rossi e l’AS Roma

«Bentornato a casa», si conclude il messaggio della società. E non poteva essere diversamente. Il rapporto di De Rossi con la città, la squadra e i tifosi è sempre stato viscerale. In 18 stagioni in prima squadra, il centrocampista ha collezionato 616 partite – secondo giocatore con più presenze nel club dopo il compagno di squadra e amico Francesco Totti -, ha segnato 63 gol e vinto due Coppe Italia (2007, 2008) e una Supercoppa italiana nel 2007. È stato tra i centrocampisti più forti della sua generazione, con la Nazionale ha disputato 117 partite – quarto per presenze in Azzurro -, vincendo la Coppa del mondo del 2006 in Germania insieme agli altri giallorossi Totti e Simone Perrotta e partecipando a otto grandi tornei internazionali. Durante la sua carriera alla Roma De Rossi si è spesso fatto interprete degli umori della città e della tifoseria, mettendo voce e faccia nei momenti più delicati, spesso con una onestà disarmante. Ma ora i Friedkin gli chiedono di risollevare una stagione fin qui davvero deludente. Mourinho aveva creato un legame altrettanto solido con i tifosi, forte anche del successo in Conference League del 2022 e sulla scia della sconfitta in finale ai rigori dello scorso anno in Europa League. Ora la Roma è scivolata al nono posto in Serie A, è reduce da due brutte sconfitte con Milan e Lazio – che nel derby l’ha buttata fuori dalla Coppa Italia – e deve affrontare il delicatissimo doppio incontro dei playoff di Europa League con il Feyenoord.


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