Rivolta dei trattori: blocco a Orte con intervento della polizia. Meloni: «Dal Pnrr 8 miliardi di euro agli agricoltori»

L’annuncio della premier per scongiurare altre proteste nel paese

«Le risorse del Pnrr dedicate al mondo degli agricoltori passano ad 8 miliardi di euro». La presidente del Consiglio Giorgia Meloni prova a gettare acqua sul fuoco della rivolta dei trattori italiani. Oggi gli agricoltori hanno presidiato il casello autostradale di Orte. La polizia è intervenuta sul posto per scongiurare il blocco totale. Alle 11 della mattina di oggi, 3 febbraio, erano già più di 120 i mezzi agricoli stipati nel piazzale antistante la rotatoria di fronte al casello. Mentre altri presidi si registrano in Val di Chiana e a Santa Maria Capua Vetere.


La prossima mossa del governo

Le proteste che hanno paralizzato Bruxelles e Parigi e che rischiano di allargarsi a macchia d’olio anche in Italia, potrebbero portare al cambio di rotta dell’esecutivo per quanto riguarda l’Irpef. È probabile, infatti, scrive la Repubblica, che nei prossimi giorni il governo rivaluti – almeno in parte – la decisione presa in legge di bilancio di non prorogare più l’esenzione dell’Irpef sui redditi dominicali e agrari dei terreni ai piccoli imprenditori. La misura era stata introdotta nel 2017 da Matteo Renzi, cancellata per volontà della premier. Il tema è però, per certi versi, controverso anche perché il comparto agricolo è molto vicino a Fratelli d’Italia e il loro malcontento è stato spesso cavalcato soprattutto dai partiti di destra. E ora la protesta, legata in tutta Europa anche dal malcontento per la politica agricola comune (Pac), votata nel 2021 dagli stessi partiti di destra che ora la ostacolano, rischia di incendiare tutta Italia: da Milano, nei prossimi giorni a Roma, fino a Cagliari. 


«Arriveremo fino alla Capitale»

Il leader della rivolta, Danilo Calvani, ha minacciato di arrivare fino alla Capitale. «Non ci saranno blocchi, ma sicuramente disagi: ci aspettiamo migliaia di adesioni da tutta Italia», è il messaggio di Calvani. Ma un’idea di quello che potrà accadere c’è già stato in questi giorni: da martedì centinaia di agricoltori protestano alle porte di Milano. A Cagliari è andata in scena la terza notte di clacson e fumogeni. «Faremo tanti presidi – spiega il leader delle proteste. – Ho già fatto accordi con le questure. Questo ci viene concesso tranquillamente». In Italia, gli agricoltori lamentano, tra le altre cose, il boom dei costi di produzione. Puntano, inoltre, ad assicurarsi oltre il 2026 lo sconto sul gasolio, mentre pesa, appunto, il fatto che nella Manovra non sia stata estesa l’esenzione Irpef. E per evitare, con ogni probabilità, il caos, l’esecutivo ha dato mandato ai tecnici dell’Agricoltura e dell’Economia supportati dalla Ragioneria di stilare un report costi/benefici qualora si dovesse procedere alla cancellazione dell’Irpef agricola e relative conseguenze sui redditi. E si ragiona sulla possibilità di un emendamento in questo senso al decreto Milleproroghe in discussione alla Camera. C’è però un paletto: lo stop dell’esenzione dall’Irpef per i redditi dominicali e agrari riguarderà i piccoli imprenditori agricoli.

I sindacati vanno all’attacco

Sullo sfondo la querelle tra i sindacati, che vanno l’attacco dei ministri: «Salvini e Lollobrigida – accusa il leader della Uil Pierpaolo Bombardieri – erano molto attenti quando Cgil e Uil facevano gli scioperi generali, ora sono distratti o sono all’estero; i trattori stanno per bloccare strade e autostrade ma non si è sentita una battuta sul fatto che ci sono delle regole». Il centrodestra fa orecchie da mercante e, al contrario, mette sotto accusa le politiche della Commissione: «È una manifestazione di un disagio – sottolinea il ministro Pichetto Fratin – che c’è nei confronti di scelte della Commissione Europea che non corrispondono agli interessi di tutti i Paesi, probabilmente di alcuni». Mentre il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che condanna la violenza, precisa che «bisogna capire qual è la causa del gravissimo malessere che c’è nel mondo agricolo e nel mondo industriale. Una politica di lotta al cambiamento climatico esclusivamente ideologica». Dal canto suo, il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, tira dritto: «Solidarietà alla protesta dei trattori, li invito a limitare il disagio sul traffico perché significa danneggiare altri lavoratori. Sono arrabbiati con un’Europa che vorrebbe pagarli per non produrre, per non allevare, per non seminare, per non raccogliere, questa è l’Europa che noi vogliamo cambiare». Intanto al ministero dell’Agricoltura si è riunito il tavolo tecnico sulla Pac con il ministro e le associazioni di categoria. Una nuova riunione è prevista per la prossima settimana. Quando a Roma i trattori potrebbero aver già “assediato” la Capitale. 

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