La madre di Navalny ha visto il corpo del dissidente: «Ma non glielo restituiscono e vogliono seppellirlo in segreto»

La denuncia della portavoce della famiglia sui social: «Ci stanno ricattando. Vogliono stabilire loro dove, come e quando seppellirlo»

Le autorità russe hanno mostrato oggi il corpo di Alexei Navalny alla madre, che da giorni chiedeva di poterlo vedere (e riavere). Ma non intendono restituirglielo. Lo fa sapere via X la portavoce del team Navalny, Kira Yarmysh. «La stanno ricattando. Su ordine del Cremlino stabiliscono le condizioni su dove, quando e come seppellire Alexei. Vogliono farlo in segreto, senza dare la possibilità di dirgli addio», è l’accusa del team che lavorava per il dissidente, e ora è a fianco della famiglia e della vedova Yulia Navalnaya. La madre di Navalny sostiene inoltre in un video che i funzionari incaricati le hanno mostrato dei documenti medici dove si attesterebbe la «morte per cause naturali» di suo figlio. A ribadire che le autorità russe non intendono accettare alcuna ingerenza nella vicenda della morte in detenzione dell’oppositore è stato oggi d’altra parte lo stesso ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov: «Su Navalny nessuno ha il diritto di interferire nei nostri affari interni, considerato pure ciò che hanno fatto con Julian Assange», ha tuonato in una conferenza stampa a margine del G20 in corso a Rio de Janeiro Lavrov. «Rifiutiamo un’indagine internazionale sulla sua morte. Ci pensiamo da soli. Questa è arroganza. Queste sono forme di neocolonialismo», ha rincarato la dose.


Tutti contro Lavrov, anzi no

Poi Lavrov ha tenuto perfino di rivoltare la frittata: «Nessuno in realtà sa cosa sia stato fatto a Navalny in Germania (dove venne curato nel 2020 dopo il primo tentativo di avvelenamento, ndr). Hanno detto che era stato avvelenato e ci hanno accusati. Ma a noi non hanno consentito l’accesso alle sue analisi del sangue: indecente e ingiusto». Al G20 di Rio Lavrov è stato messo nel mirino dai ministri degli Esteri dell’Occidente per quanto accaduto nella remota colonia penale sull’Artico. Quello britannico David Cameron in particolare gli si sarebbe rivolto direttamente nel corso della riunione affermando apertamente che la Russia ha ucciso Navalvy e per questo «dovrà pagarla». Lavrov avrebbe tenuto gli occhi fissi sul telefonino, evitando anche solo d’incrociare lo sguardo con l’avversario. Ben altro trattamento all’ospite russo quello riservato dal padrone di casa, il presidente brasiliano Lula, che stasera riceverà Lavrov nel palazzo presidenziale di Palazzo Alvorada, a Brasilia.


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