Pier Luigi Bersani e Giorgia Meloni «come la nonna di Cappuccetto Rosso»

L’ex segretario Pd: Pd, M5s, Avs e Calenda devono capire che possono costruire l’alternativa

L’ex segretario del Partito Democratico Pier Luigi Bersani ha ricevuto la notifica della querela del generale Roberto Vannacci. Che lo ha denunciato per diffamazione per avergli dato del «coglione» in tv. «Sono giorni pieni di soddisfazioni», scherza con Francesca Schianchi che lo intervista per La Stampa. Ma nel colloquio parla soprattutto di politica, a partire dalla vittoria del Campo Largo in Sardegna: «Man mano che si disvela questa destra, si vede che tipo di mucca nel corridoio è e sarà, perché questa destra non cambia. Pd, M5S, Alleanza verdi-sinistra e, se vuole, Calenda, devono capire che c’è un mondo più largo di loro che chiede di mettersi al servizio dell’alternativa. Non solo politica: ma sociale, civica, morale, democratica».


Il problema serio

Anche se vede ancora un problema serio nel centrosinistra: «Siamo a un passo dal poterlo superare. Ma guardi i dati: andiamo bene nelle città, spesso perdiamo ancora nella Sardegna profonda, come nell’Italia profonda. Continuo a dirlo, a modo mio: la sinistra deve frequentare di più i bar». E non crede alle giustificazioni del centrodestra sulle vittorie delle liste: «Perché si è candidato Soru, a proposito di generosità… Ma se si sommano i suoi voti, siamo avanti noi di due punti». Tra Pd e Movimento 5 Stelle, ragiona l’ex ministro, «se si vuole fare un’alleanza, il punto di mediazione si trova. È l’inverso: viene drammatizzata la politica estera per sottolineare i distinguo, è la dimostrazione che ancora non si pensa sia il tempo di costruire l’alternativa».


I manganelli di Pisa

Sui manganelli di Pisa invece «Meloni sta zitta. Salvini sta coi manganelli. Tajani dice: i poliziotti sono figli del popolo, non figli di radical chic. Ma caro Tajani, già devi fare la parte di Berlusconi, vuoi fare anche quella di Pasolini? Non è troppo sforzo per un fisico solo? La destra è questa roba qui, nella loro cultura arretrare non è contemplato. Guardi quello che hanno fatto con le norme sulla sicurezza sul lavoro». Mentre la premier che riconosce la sconfitta «ogni tanto si rende conto di dover aggiustare la comunicazione. Ma sa che effetto mi fa quando dice così? Me la vedo come travestita da nonna in Cappuccetto rosso».

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