Nuova grana per Ursula von der Leyen: si dimette (dopo le polemiche) l’inviato per le piccole e medie imprese

La nomina di Markus Pieper, compagno di partito della presidente della Commissione Ue, era stata criticata sia dall’eurocamera che da alcuni commissari

Markus Pieper, l’eurodeputato tedesco del Ppe scelto da Ursula von der Leyen per il ruolo di «inviato dell’Ue per le piccole e medie imprese», si è dimesso prima ancora di insediarsi. Il passo indietro arriva dopo giorni di polemiche rivolte contro la presidente della Commissione europea, accusata sia dal Parlamento europeo che da alcuni commissari di aver agito con scarsa trasparenza. La nomina di Pieper a inviato speciale dell’esecutivo Ue è avvenuta poche settimane prima che la Cdu, il partito di von der Leyen, esprimesse il suo parere sulla candidatura della presidente della Commissione Ue per un secondo mandato. Una tempistica sospetta, secondo molti, che accusano von der Leyen di aver regalato un incarico da 20mila euro a un eurodeputato della Cdu solo per ingraziarsi il sostegno del suo partito.


Le polemiche per la nomina

«La selezione e la nomina dell’inviato dell’Ue per le Pmi sono state condotte nel pieno rispetto delle procedure», aveva assicurato al Foglio una portavoce della Commissione. La questione è finita pure al Parlamento europeo, con la maggioranza degli eurodeputati che ha votato un emendamento per chiedere a von der Leyen di ripetere le procedure di selezione. La scelta è stata criticata anche da alcuni componenti stessi dell’esecutivo Ue. In particolare, dai commissari Josep Borrell, Nicolas Schmit, Paolo Gentiloni e Thierry Breton.


Il passo indietro di Pieper

Alla vigilia della data di inizio del suo mandato, Markus Pieper ha deciso di rinunciare all’incarico. Un passo indietro confermato anche da un portavoce della stessa Commissione europea. «La presidente rispetta e si rammarica della decisione», fa sapere l’esecutivo Ue. Pieper, aggiunge il portavoce, è «un comprovato esperto di piccole e medie imprese», che «ha avuto la meglio in un processo di selezione a più fasi». E poi ancora: «L’autonomia di ciascuna istituzione dell’Ue nella nomina dei propri funzionari deve essere rispettata», aggiunge il portavoce della Commissione. Da qui, dunque, la decisione di «sospendere la riapertura delle procedure di selezione per il ruolo di inviato per le Pmi fino a dopo le elezioni europee».

Gli ostacoli (inaspettati) del bis di von der Leyen

Le polemiche relative alla nomina di Markus Pieper sono solo uno degli ostacoli, a tratti inaspettati, che Ursula von der Leyen si trova costretta ad affrontare nel suo percorso verso la riconferma alla guida della Commissione europea. Soltanto poche settimane fa, la presidente dell’esecutivo Ue è finita nel mirino degli investigatori della Procura europea per presunti illeciti penali nella trattativa sull’acquisto di vaccini anti-Covid con l’ad di Pfizer, Alberto Bourla. A questo si aggiunge poi la dura presa di posizione del Parlamento europeo, che nei mesi scorsi ha deciso di citare in giudizio la Commissione per la decisione di sbloccare miliardi di fondi per l’Ungheria alla fine dello scorso anno.

In copertina: La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, durante la sua visita in Lettonia (EPA/Toms Kalnins)

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