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Imane Khelif: «Non me la prendo con Angela Carini ma con chi ha fatto pressione su di lei»

11 Novembre 2024 - 23:08 Stefania Carboni
In studio a "Lo Stato delle Cose" da Massimo Giletti la pugile più discussa delle Olimpiadi: «Avrei voluto avere un incontro normale, ma è stata una farsa. Se l'ho più sentita? No, ho visto però un video dove chiede scusa le ho accettate. Angela è una sorella, un'amica. Le auguro ogni successo»

«Conosco bene Angela Carini, non voglio però prendermela con lei. Io ce l’ho con le persone che hanno fatto pressione su di lei. Sono sicura che la pressione a cui è stata sottoposta l’hanno portata a questo atteggiamento. Voglio anche ringraziare le parole spese dal presidente del Coni Malagò, anche oggi». Imane Khelif, dopo le polemiche che l’hanno coinvolta alle Olimpiadi di Parigi, approda nella televisione italiana. E lo fa come ospite di Massimo Giletti a “Lo stato delle cose”, su Rai3. A Parigi, durante i giochi, la pugile algerina aveva degli alti livelli di testosterone, una valutazione che aveva portato al ritiro dell’azzurra Angela Carini suscitando l’indignazione (politica e non) sulla vicenda. «Avrei voluto avere un incontro normale», racconta a Giletti. «Tuttavia è stata una farsa. Se l’ho più sentita? No, ho visto però un video dove chiede scusa le ho accettate. Angela è una sorella, un’amica. Nello sport è così». E infine: «Volevo dire ad Angela Carini che ho sentito le sue scuse, le ho accettate dal profondo del cuore. Sei una amica, ti auguro ogni successo, le persone in certi casi possono sbagliare. Sono sicura che possono imparare dai loro errori».

Qualche giorno fa tra l’altro era tornato a girare un fotomontaggio generato con l’intelligenza artificiale su Khelif, un fake di cui Open si era già occupata a settembre con un fact check

«La box ha cercato me»

«Credo che questa medaglia per il popolo algerino sia una medaglia dolce. Il popolo algerino è stato al mio fianco», racconta la vincitrice dell’oro al pugilato. Imane Khelif nel corso dell’intervista ha raccontato la sua vita, i primi passi nella boxe: «Credo sia lei ad aver cercato me. Sono entrata sul ring per caso poi è stata una passione che mi ha travolto. I miei genitori? All’inizio non erano favorevoli. Mi dicevano “tu ami il calcio perché non fai quello”. Ma ho detto che volevo andare a fare boxe». Poi l’Iba, la squalifica a due passi dalla finale dei mondiali. Sui certificati relativi ai cromosomi maschili rilevati dall’ente dichiara: «Io ho questi esami non li ho visti, neanche successivamente alla mia esclusione. Quel giorno mi portarono un foglio, da firmare, dove dichiaravano che non avrei gareggiato. Ero scioccata».

L’Iba e l’esclusione dai Mondiali

La federazione algerina, davanti alla vicenda, fece ricorso. Ed è su questo che, per la pugile, che ha iniziato a svalutarsi l’immagine dell’Iba. «Quello stesso giorno in cui l’appello fu presentato è stato respinto. E hanno fatto una nuova votazione. Ma se era tutto regolare perché indire una nuova votazione per escludermi?», racconta Khelif. «Posso assicurarvi – precisa l’atleta – che io sono molto attenta ai miei ormoni, prendo tutte le precauzioni affinché rientrino nei parametri in tutte le mie competizioni. Sono dalla parte delle commissione medica che provvede a fare questi controlli». E sull’articolo su Le Correspondant che ritira fuori la questione di genere con Imane Khelif spiega che si è già mossa per vie legali: «Il successo ha i suoi nemici». In studio dopo l’intervista con il conduttore si confronteranno Vladimir Luxuria e Mauro Mazza. Mazza, già direttore del Tg2 scrisse su X, sul caso: «Siamo tutti Angela Carini». Luxuria invece prese fin dall’inizio le difese della pugile.

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