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Ue, socialisti verso lo strappo: «Non voteremo Fitto». Meloni contro Schlein: «Per voi l’Italia non merita di avere una vicepresidenza»

«Si è rotta la fiducia con i Popolari», riferiscono alle agenzie di stampa fonti del gruppo dei socialisti mentre a Bruxelles traballa la maggioranza Ursula

«Si è rotta completamente la fiducia con il Ppe, non c’è più. Fitto non avrà i voti dei socialisti in commissione Affari Regionali, in nessun caso. Non è una questione spagnola, né un problema con l’Italia o con Fitto, ma un problema con l’estrema destra. Il pacchetto dei vicepresidenti è da cinque, quelli di S&d, Renew e Ppe: noi negoziamo per quel pacchetto. Se vogliono votare Fitto con un’altra maggioranza, lo votino», hanno sottolineato all’Ansa fonti del gruppo dei Socialisti Ue. Una posizione che ha scatenato la reazione della presidente del Consiglio. «Signore e signori, ecco a voi la posizione del gruppo dei socialisti europei, nel quale la delegazione più numerosa è quella del Pd di Elly Schlein: a Raffaele Fitto, commissario italiano, va tolta la vicepresidenza della Commissione che la Presidente von der Leyen ha deciso di affidare. L’Italia, secondo loro, non merita di avere una vicepresidenza della Commissione. Questi sono i vostri rappresentanti di sinistra». È questa l’interpretazione dello stallo in Ue sulle nomine della commissione che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni offre ai suoi follower. L’accordo non è ancora stato raggiunto per i veti incrociati dei gruppi europei su due figure cardine del prossimo esecutivo di Bruxelles: il ministro degli Affari europei Raffaele Fitto della famiglia dei Conservatori (Ecr) e l’ex ministra della transizione ecologica spagnola Teresa Ribera (S&D). Per la premier, la segretaria del Pd Elly Schlein guiderebbe a Bruxelles il fronte del no alla vicepresidenza di Fitto. Una posizione oltranzista che spacca in due i dem: a Bruxelles c’è chi sostiene una linea moderata a favore del ministro.

I moderati: voteremo per l’interesse nazionale

Voci ufficiali opposte alla linea della segretaria non ce ne sono. Ma i malumori e le prese di distanza trapelano per sfumature. Ieri, 12 novembre, durante la trasmissione Cinque minuti, condotta da Bruno Vespa, il responsabile welfare del Pd Marco Furfaro, che di Schlein è un fedelissimo, delineava una posizione almeno apparentemente più moderata: «Voteremo assolutamente per l’interesse nazionale perché il nostro tema non è Fitto. Non faremo come ha fatto Giorgia Meloni che ha organizzato manifestazioni (contro la nomina di Paolo Gentiloni a commissario europeo, ndr)». Il deputato dem però comunicava qualche resistenza: «Noi poniamo un tema a von der Leyen cioè all’indomani della vittoria di Trump le promesse sui dazi rischiano di mandare a gambe all’aria le famiglie e le imprese italiane. Per questo pensiamo che la maggioranza debba restare europeista». Alla domanda precisa di Vespa – «E quindi voterete contro Fitto?» – Furfaro rispondeva: «No assolutamente no. Abbiamo chiesto a von der Leyen che la maggioranza rimanga quella che l’ha votata. Noi vogliamo mantenerla». Insomma, una mezza apertura comunque lontana dal no alla vice presidenza è invece l’attuale posizione dei socialisti europei (in cui i dem italiani sono la delegazione maggiore, ma pesa molto la presidenza affidata alla Spagna) e che in ogni caso non riguardava la scelta di Fitto come commissario alla Coesione e alle Riforme.

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