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La lettera di addio di Gian Piero Gasperini all’Atalanta: «Ho deciso io: perché me ne vado»

31 Maggio 2025 - 16:30 Ugo Milano
Gian Piero Gasperini
Gian Piero Gasperini
Il tecnico ha affidato all'Eco di Bergamo una lettera in cui spiega la sua scelta, dopo nove anni sulla panchina della Dea. «Rimango un cittadino onorario, ma avevo bisogno di un nuovo stimolo»

«Adòss», è con questa espressione tipicamente bergamasca che Gian Piero Gasperini pone la parola fine alla sua esperienza sulla panchina dell’Atalanta. «Non parliamo però di addio. Non mi piace», specifica il tecnico che per nove anni ha guidato la Dea. «Tutto il resto rimarrà immutato». È il messaggio che Gasperini ha affidato all’Eco di Bergamo, affidando allo storico quotidiano il compito di portarla ai tifosi: «Il mio primo pensiero in queste ore è per loro». Ma ora Gasp è pronto a nuove avventure – leggasi Roma – perché non c’è niente come lo «stimolo» e l’«entusiasmo» che ne derivano.

La scelta della Roma: «Decisione personale, lascio la Dea in alto»

Una decisione, quella di dire addio all’Atalanta, che Gasperini dice di aver maturato «realmente solo nelle scorse ore», sebbene per tutta la passata stagione confessa di aver «pensato a come lasciare la maglia nerazzurra nel punto più alto possibile». La separazione, continua il tecnico torinese, «è stata unicamente decisa da me e non deve essere attribuita responsabilità alcuna alla Società e ai suoi dirigenti. Semplicemente ho capito che era arrivato il momento di fare questo passo». L’approdo sulla panchina dell’Olimpico, però, arriva nel momento migliore: «Lascio [la Dea, ndr] al terzo posto in classifica e qualificata per la Champions League, dove – ancora una volta – potrà giocare nei più prestigiosi stadi d’Europa, potendo contare su un organico forte e ricco di giocatori valorizzati».

Gasperini e la nuova sfida: «Mi dà adrenalina»

Il rapporto con l’Atalanta si interrompe su un acuto, ma non sufficiente: «Avrei voluto fare di più, non ci sono riuscito, ma abbiamo comunque gioito tanto assieme e sono sicuro che lo farete ancora». Anche da qui – «per bisogno di nuovi stimoli, per la fiducia trasmessami e per il rinnovato entusiasmo che ne deriva» – la decisione di imbarcarsi in una nuova sfida «molto difficile». Ma pur sempre qualcosa di «esaltante, che mi trasmette tanta adrenalina». Poi lancia ai suoi tifosi un ultimo abbraccio: «Ci vedremo ancora in Piazza Pontida, ve lo prometto! Adòss!!!! Ps: sono cittadino onorario di Bergamo e giuro che porterò ovunque e per sempre altissimi i valori di questa città».

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