Inferno di droni sull’Ucraina, almeno 16 morti. Ora Zelensky teme (di nuovo) l’abbandono: «Altro che mediatore, Putin è un terrorista»


Quattrocentoquaranta droni – di cui 280 del tipo kamikaze – e 33 missili, di cui due ipersonici. È questa la portata dell’attacco sferrato dall’esercito russo contro l’Ucraina nella notte tra lunedì 16 e martedì 17 giugno. «Attacchi del genere sono puro terrorismo. E il mondo intero, gli Stati Uniti e l’Europa, devono finalmente reagire come una società civile reagisce ai terroristi», ha intimato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Soltanto a Kiev, almeno 15 persone sono morte e altre 75 sono rimaste ferite in seguito ai raid russi, mentre a Odessa le autorità locali segnalano la morte di una donna di 61 anni. Le altre regioni colpite sono Zaporizhzhia, Cernihiv, Zytomyr, Kirovohrad e Mykolaiv.
La versione di Mosca
La Russia conferma gli attacchi sferrati la scorsa notte sull’Ucraina, ma sostiene che siano state bombardate solo «strutture del complesso militare-industriale nelle regioni di Kiev e a Zaporizhzhia». I raid, scrive il ministero della Difesa di Mosca sul suo canale Telegram, sono stati compiuti con l’impiego di droni e missili «ad alta precisione» lanciati dall’aria, dal mare e da terra.
L’appello di Zelensky a Usa e Ue
I pesanti bombardamenti russi sull’Ucraina arrivano proprio mentre Vladimir Putin, come rivelato anche da Donald Trump, cerca di accreditarsi agli occhi della comunità internazionale come possibile mediatore del conflitto tra Iran e Israele. Kiev non solo non si fida, ma teme che il nuovo fronte di guerra rischi di far finire la guerra d’Ucraina fuori dai radar del dibattito pubblico. «Putin vuole che la guerra continui. È un male quando i potenti di questo mondo chiudono un occhio. Stiamo contattando tutti i partner a tutti i livelli possibili affinché ci sia una risposta adeguata. Sono i terroristi che dovrebbero soffrire, non le persone normali e pacifiche», scrive ancora Zelensky sui propri profili social.
Foto copertina: EPA/Sergey Dolzhenko | Un edificio a Kiev distrutto dai raid russi, 17 giugno 2025