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Ginevra, terminato il vertice tra Iran, Francia, Uk e Germania. Teheran: «Possibili concessioni ma non fermeremo l’arricchimento dell’uranio»

20 Giugno 2025 - 20:09 Ugo Milano
vertice-ginevra-francia-gb-germania-iran
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Il ministro iraniano ha dato la sua disponibilità «a proseguire le discussioni», ha detto il ministro degli Esteri francese, Barrot. Più netto l’omologo britannico: «L’Iran non può avere armi nucleari»

Si è concluso a Ginevra, in Svizzera, il vertice che ha visto la partecipazione dei ministri degli Esteri di Regno Unito, Germania, Francia e Iran, insieme all’Alto rappresentante dell’Unione Europea per la politica estera, Kaja Kallas. Al centro dell’incontro, la delicata questione del nucleare iraniano, giudicata da tutti i partecipanti (il formato Parigi-Londra-Berlino definito “E3”) come una priorità urgente e delicata. Il ministro degli Esteri francese, Jean-Noel Barrot, ha sottolineato la volontà europea di aprire un negoziato, ribadendo che «la via militare non rappresenta una soluzione definitiva, può solo ritardare il problema». Più netto l’omologo britannico David Lammy, che ha affermato che l’Iran «non può avere armi nucleari». Ha parlato di «discussioni in corso», destinate a continuare, sottolineando l’importanza di evitare una nuova escalation tra Israele e Iran. Lammy ha inoltre invitato Teheran a proseguire i colloqui con gli Stati Uniti sul tema.

Sulla stessa linea il ministro degli Esteri tedesco, Johann Wadephul, che ha evidenziato la centralità della sicurezza di Israele per Berlino: «Il programma nucleare iraniano è motivo di grande preoccupazione. Per la Germania è fondamentale che gli interessi di sicurezza di Israele vengano garantiti. Questo sarà il nostro punto fermo in ogni futuro dialogo». Wadephul ha inoltre sottolineato come l’intera area mediorientale versi in una situazione altamente instabile e che l’obiettivo comune del vertice sia quello di evitare un’ulteriore escalation e di rilanciare i negoziati, con un ruolo determinante degli Stati Uniti.

Iran: «Possibili concessioni ma no stop arricchimento uranio»

L’Iran dal canto suo non sarebbe intenzionata a interrompere l’arricchimento nucleare, che Teheran sostiene essere per scopi pacifici, ma sono possibili delle concessioni: «Forse può essere più basso, ma non lo fermeremo», ha detto Majid Farahani, un funzionario della presidenza iraniana, alla Cnn mentre erano in corso i colloqui a Ginevra. Il canale diplomatico con l’Iran – ha poi aggiunto – potrebbe «facilmente» riprendere se il presidente Usa ordinasse alla leadership israeliana di interrompere gli attacchi contro l’Iran: «Può facilmente fermare la guerra con una sola telefonata agli israeliani».

La «pausa tecnica»

A metà pomeriggio i colloqui sono stati sospesi. Da quanto si apprende, la delegazione iraniana avrebbe chiesto un’interruzione per consultazioni interne, un’iniziativa che sembrava suggerire che la proposta sul tavolo, avanzata da Francia-Gb-Germania, fosse significativa. Fonti del Quai d’Orsay avevano confermano che i colloqui erano stati interrotti per una «pausa tecnica» e che ogni delegazione era rientrata in una sala di lavoro separata.

Macron: «Presenteremo un’offerta completa sul nucleare»

L’obiettivo di oggi, ha anticipato il presidente francese Emmanuel Macron, è quello di presentare a Teheran «un’offerta completa, diplomatica e tecnica». Che quindi abbracci al suo interno varie questioni, dalle attività nucleari ai lanci di missili balistici fino al finanziamento di gruppi terroristici come Hamas a Gaza, Hezbollah in Libano e gli Houthi in Yemen.

Macron a Netanyahu: «Basta bombe su civili e strutture energetiche»

Per sedersi al tavolo, e per avere una speranza che sia un dialogo proficuo, è però necessario uno sforzo di de-escalation in Medio Oriente. «Nulla giustifica le bombe sulle infrastrutture energetiche e civili», ha detto ancora Macron parlando con la stampa durante il 55esimo Salone internazionale dell’aeronuatica a Le Bourget, appena fuori Parigi. «Israele deve porre fine ai raid sugli edifici civili, bisogna assolutamente dare priorità al ritorno al negoziato».

Abbas Araghchi al Consiglio dei diritti umani dell’Onu

Seduto al tavolo, per conto della Guida suprema iraniana Ali Khamenei, c’è il ministro degli Esteri Abbas Araghchi. Il confronto con gli omologhi di Parigi, Berlino e Londra per lui avviene dopo che Araghchi ha parlato alle 13 al Consiglio dei diritti umani dell’Onu. Poco prima del suo intervento, ha parlato con la stampa l’ambasciatore israeliano presso le Nazioni Unite, Daniel Meron.

Aiea: «Possiamo garantire ispezioni inconfutabili in Iran»

Al Consiglio di Sicurezza Onu sul conflitto Israele e Iran è intervenuto anche il direttore generale dell’Aiea Rafael Grossi: «Possiamo garantire, attraverso un sistema di ispezioni inconfutabili, che in Iran non verranno sviluppate armi nucleari», ha detto. Le ispezioni «possono costituire la base di un accordo di lunga durata che porti la pace ed eviti una crisi nucleare in Medio Oriente – ha aggiunto -. Questa opportunità non dovrebbe essere persa, l’alternativa sarebbe un conflitto prolungato e una minaccia incombente di proliferazione nucleare che, pur provenendo dal Medio Oriente, eroderebbe di fatto il Trattato di non proliferazione». Nel suo intervento, il direttore dell’agenzia nucleare delle Nazioni Unite ha inoltre spiegato che «la centrale nucleare di Bushehr è il sito in Iran dove le conseguenze di un attacco potrebbero essere più gravi. Si tratta di una centrale nucleare in funzione e un attacco diretto potrebbe comportare un rilascio molto elevato di radioattività nell’ambiente».

Foto copertina: ANSA / MEAE / Philemon HENRY / 111 | Foto del pranzo dei ministri degli Esteri di Francia-Gb-Germania che negoziano con il ministro iraniano a Ginevra, diffuse dal ministero degli Esteri francese

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