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La teoria No Vax sull’autimo e un caso ogni due bambini entro il 2035

30 Giugno 2025 - 11:23 Juanne Pili
Tutti i numeri e le congetture riportate a supporto di questa narrazione si sono rivelate prive di fondamento

Molteplici condivisioni Facebook, di stampo No vax, spaventano i genitori all’idea di vaccinare i propri figli. Al solito, si mostrano numeri fuori contesto che insinuano un collegamento con l’autismo. Intanto a Firenze una bambina di due anni ha rischiato la vita per il morbillo. Un pericolo che avrebbe potuto evitare se fosse stata vaccinata. La narrazione in oggetto tratta una presunta stima secondo cui entro il 2035 ci sarebbe «un caso di autismo ogni due bambini».

Per chi ha fretta:

  • Circola l’ennesimo elenco di dati che dimostrerebbero un collegamento vaccini e autismo.
  • Secondo la narrazione si stimerebbe che questo porterebbe entro il 2035 a contare un caso di autismo ogni due bambini.
  • Tutti i numeri e le congetture riportate a supporto di questa narrazione si sono rivelate prive di fondamento.

Analisi

Nello screen in oggetto si riportano anche due fonti, che dovrebbero dimostrare come si preveda un caso di autismo ogni due bambini entro il prossimo decennio. Il :testo completo è il seguente:

Vaccini e autismo

1983
24 Vaccini dalla nascita
1 caso di Autismo ogni 2000 bambini

2025
72 vaccini
1 caso di Autismo ogni 36 bambini

Fonte: https://www.cdc.gov/nchidd/autismo/data.htm
vedere di più su http://www.learntherisk.org/

Di no alla vaccinazione obbligatoria

Si stima che entro il 2035 ci sarà un caso di autismo ogni 2 bambini.

Le “fonti” della teoria

Come accennato abbiamo due fonti che dovrebbero attestare la previsione che i No vax riportano, ovvero che si registrerà un caso di autismo ogni due bambini entro dieci anni. La prima è la barra di ricerca del sito Web dei CDC americani. Quindi non è una fonte, ma il mezzo con cui sarebbe stata prodotta dagli autori della narrazione.

La seconda è il blog Learn The Risk, fondato nel 2015 da Brandy Vaughan, deceduta nel 2020. Parliamo di una homepage, quindi dovremo arrangiarci alla ricerca della “fonte” all’interno. Il sito continua a venire gestito dai membri dell’omonima associazione No vax. Come riporta il quotidiano locale Santa Barbara Independent, Vaughan, una ex rappresentante farmaceutica, è morta nella sua casa a Santa Barbara «per tromboembolia polmonare bilaterale, altrimenti nota come coagulo di sangue in un’arteria».

Il volantino No Vax sull’autismo

Arriviamo al file Pdf di un volantino del sito No vax, che riporta una narrazione compatibile a quella in oggetto:

VACCINI & AUTISMO:
cosa OGNI genitore dovrebbe sapere

I tassi di autismo sono aumentati parallelamente al calendario vaccinale.
Negli anni ’80, l’autismo era così raro che non veniva nemmeno monitorato.

198324 vaccini per l’infanzia … 1 su 2000 casi di autismo
201672 vaccini per l’infanzia … 1 su 68 casi di autismo

Se i tassi di autismo continueranno a crescere senza sosta, gli esperti prevedono che entro il 2035:
1 bambino su 2 sarà autistico

Nel 1986, le aziende farmaceutiche hanno ottenuto una totale protezione legale da denunce per danni o decessi causati dai vaccini. Questo ha portato a un forte aumento del numero di vaccini previsti nel calendario infantile. Coincidenza?!!

Neurotossine note contenute nei vaccini — tra cui alluminio e mercurio — sono associate agli stessi ritardi nello sviluppo e disturbi neurologici riscontrati nell’autismo, come riportato in studi scientifici pubblicati. Questi effetti sono stati osservati anche con dosi minime.

Pensi che l’aumento sia dovuto al fatto che più medici oggi riconoscono l’autismo? Secondo uno studio del 2006 della Johns Hopkins, solo l’8% dei pediatri eseguiva regolarmente lo screening per l’autismo.

I vaccini sono estremamente redditizi. L’industria farmaceutica sta promuovendo leggi che rendano obbligatorie le vaccinazioni — ti invitiamo a informarti e ad agire!

Gli autori correlano una presunta protezione legale ottenuta dalle case farmaceutiche nel 1986 con un aumento dei vaccini previsti nel calendario infantile. Si chiedono poi retoricamente se questa sia per caso una «coincidenza». In realtà parliamo di vecchie affermazioni già rivelatesi “imprecise” (per usare un eufemismo). Del caso si era già occupato il collega Andy Nguyen per Politifact. Per approfondire rimandiamo alle fonti riportate nel sito di fact-checking. Qui riportiamo il loro «per chi ha fretta»:

  • Nel 1986 il Congresso approvò il National Childhood Vaccine Injury Act in risposta alle cause legali intentate contro i produttori di vaccini negli anni ’70, in cui alcune persone sostenevano di aver subito lesioni dopo aver ricevuto un vaccino, senza però fornire prove sufficienti.
  • Sebbene il numero di vaccini raccomandati sia aumentato dopo l’entrata in vigore della legge, non si è trattato di un balzo drastico, poiché la prima nuova aggiunta al programma è arrivata solo nel 1994.
  • Oggi i CDC raccomandano 12 vaccini dalla nascita ai 18 anni, che proteggono da 16 malattie.

Per altro le case farmaceutiche per proteggersi da cause legali basate su mere correlazioni spurie, inseriscono negli effetti collaterali dei bugiardini anche segnalazioni non verificate. Potete approfondire nelle nostre analisi precedenti, qui, qui e qui.

Da dove vengono questi numeri e come sono stati prodotti?

In questo caso per esempio si parla di 24 vaccini pediatrici nel 1983 correlati a un caso su due mila di autismo. Anche questo genere di elenchi non sono una novità. Il problema è che riportano ogni volta cifre diverse, come quello che abbiamo analizzato qui, dove si associano 10 vaccini a un caso di autismo su diecimila.

Ancora, nell’elenco in oggetto per il 2016 si confrontano 72 vaccini per l’infanzia a fronte di un caso su 68 di autismo. Altri elenchi parlano di 74 vaccini nel 2018 collegati a un caso ogni 36. Come riportato nell’analisi di Grace Rahman per Full Fact la prima versione di questi elenchi risale almeno al luglio 2019 a opera di David Icke (meglio noto per essere il padre della teoria del complotto dei Rettiliani). Insomma, quali sono le fonti No vax a cui dovremmo credere? Al momento, come riporta sempre Rahman fornendo tutte le fonti necessarie (pensate un po’), studiosi e storici di tutto il mondo possono concordare sul fatto che in America i vaccini raccomandati erano 4 nel 1983 e 13 nel 2018. Forse i No vax riferiscono al numero totale di dosi? Quelle raccomandate passarono da 11 nel 1983 a circa 32-60 nel 2018 (a seconda dell’inclusione o meno del vaccino antinfluenzale).

L’aumento delle diagnosi di autismo si deve a una diminuzione delle diagnosi di «disabilità intellettiva». Oggi invece siamo notevolmente più bravi a individuare i disturbi neuro-evolutivi. Come spiegavamo qui nell’analizzare una mappa usata a sproposito per documentare l’incremento dei casi di autismo in Occidente, l’ampliamento dei criteri diagnostici, iniziato con l’introduzione del DSM-IV nel 1994, ha reso più ampio il ventaglio di disturbi riconosciuti come appartenenti allo spettro autistico, e proseguito con il DSM-5 nel 2013, che ha ulteriormente esteso la definizione, permettendo così di diagnosticare casi che prima non venivano riconosciuti. 

Come si spiega l’aumento delle diagnosi di autismo

Ma gli autori citano a questo punto uno studio del 2006 della Johns Hopkins, secondo sui «solo l’8% dei pediatri eseguiva regolarmente lo screening per l’autismo». Abbiamo trovato la fonte. I ricercatori organizzarono un sondaggio inviando un questionario per posta a oltre mille pediatri abilitati del Maryland e del Delaware. «Sono stati restituiti 471 questionari (42%) e, di questi, 255 (54%) che esercitavano nell’assistenza primaria generale erano idonei».

Di questi l’82% sottoponeva i pazienti regolarmente a screening per ritardi generali dello sviluppo, ma solo l’8% disturbi dello spettro autistico (ASD). «La maggior parte dei pediatri (71%) riteneva che la prevalenza di ASD fosse aumentata e quasi tutti attribuivano questo aumento ai cambiamenti nei criteri diagnostici e nel trattamento». Non è chiaro insomma, come questa ricerca possa smentire i progressi fatti nella diagnosi, visto cche non sono messi in dubbio nemmeno dai pediatri considerati nello studio, che presenta notevoli limiti:

«Innanzitutto – spiegano gli atesi ricercatori -, il campione era limitato a una sola regione geografica, pertanto gli studi potrebbero non essere rappresentativi di altre località degli Stati Uniti. La disponibilità di pediatri dello sviluppo e di programmi per i disturbi dello spettro autistico potrebbe essere molto diversa rispetto ad altre regioni del Paese, il che potrebbe ragionevolmente influenzare le pratiche di screening qualora le risorse comunitarie fossero insufficienti per gestire gli invii. Inoltre, questi risultati potrebbero non essere rappresentativi degli studi che assistono principalmente pazienti Medicaid, che spesso incontrano maggiori ostacoli all’accesso alle cure».

Sull’argomento vaccini e autismo trovate diverse nostre precedenti analisi. Da nessuna parte si arriva a stimare che nel decennio si arriverà a contare un caso di autismo ogni due bambini:

Conclusioni

Abbiamo visto che l’affermazione secondo sui entro il 2035 si stimerebbe un caso di autismo ogni due bambini non è supportata da dati statistici reali. Anche le altre narrazioni collegate si sono rivelate essere vecchi falsi miti No vax già smentiti.

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