Maria De Filippi è riuscita (fra i pochi) a battere l’Agenzia delle Entrate. Però da imprenditrice litiga con tutti, come avviene nelle sue trasmissioni


Maria De Filippi è riuscita a fare quello che tanti contribuenti italiani sognerebbero: costringere l’Agenzia delle Entrate a fare marcia indietro e riconoscere l’errore compiuto inviando una cartella esattoriale alla Fascino PGT srl, società controllata dalla conduttrice televisive insieme a RTI del gruppo Mediaset-MFE. Ed è riuscita a fare ammettere l’errore alla Agenzia del Ministero dell’Economia di Giancarlo Giorgetti, che ha disposto anche la restituzione alla società della De Filippi dei 295.319 euro già pagati dalla Fascino dopo avere ricevuto la cartella relativa al modello 770 dell’anno 2021. Il riconoscimento dell’errore da parte del fisco italiano è stato riconosciuto esattamente un anno fa, il 25 luglio 2024, con la determinazione di sgravare la cartella già pagata e restituire al contribuente il pagamento che in realtà non era dovuto. Ma sono passati lunghi mesi prima che fosse avviato concretamente il rimborso.
Non è finito altrettanto bene il contenzioso con l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni
Non è per altro il solo braccio di ferro della De Filippi con l’amministrazione pubblica in questi anni, e con la stessa agenzia delle Entrate altre pratiche hanno visto soccombere la popolare conduttrice televisiva. Altro braccio di ferro in corso è stato quello con l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, che va avanti dal 12 luglio 2022, quando è stato intimato il pagamento di 127.781,74 euro alla società della De Filippi per non avere pagato la quota di iscrizione al registro degli operatori della comunicazione dell’Autorità. La Fascino ha spiegato di essersi iscritta a quel registro per errore nel dicembre del 2020, perché avendo un solo committente (Rti ) già iscritto al registro non era necessario farlo, e quindi nemmeno pagare la quota. L’errore è stato comunicato all’Agcom che ha in effetti cancellato l’iscrizione della società il 17 settembre 2021. Ma ormai la pratica era partita davanti alle commissioni tributarie, che hanno dato torto in primo e in secondo grado (nel 2024) alla società della De Filippi, che è ricorsa in Cassazione nel 2025.

Già perse alcune cause, c’è un rischio di 451 mila euro nel contenzioso con ex dipendenti
Alla Fascino PGT, che produce le trasmissioni più note della De Filippi, da Uomini e Donne ad Amici a Temptation Island, non mancano certo risorse economiche, visto che ha chiuso il bilancio 2024 con un fatturato record di 75,7 milioni di euro con un utile netto schizzato a 10,8 milioni di euro. Però come nelle trasmissioni della De Filippi la società tende spesso a litigare sia all’esterno che perfino al proprio interno. Secondo la nota integrativa al bilancio 2024 a fondo rischi sono stati accantonati 451.668 euro proprio per i contenziosi con il personale e si spiega che «sono relativi ad una serie di cause pendenti presso il Tribunale, derivanti da una diversa interpretazione fra il contratto collettivo e il decreto dignità e del jobs act e da alcune cause promosse da ex lavoratrici dipendenti. Nel 2024 proprio a questo titolo sono state pagati 126.008 euro per accordi transattivi con ex dipendenti.