Bianca Balti, come sta a un anno dalla scoperta del tumore: «Potrebbero essere i miei ultimi giorni, ecco cosa non farò mai» – Il video
A distanza di un anno dalla diagnosi che le ha cambiato la vita, Bianca Balti torna a parlare apertamente del tumore alle ovaie scoperto dopo una corsa al pronto soccorso per dolori lancinanti. La top model definisce questo periodo come l’anno più duro ma paradossalmente anche il «più bello» della sua esistenza. «Perché è il momento in cui sono stata così vicina alla morte che mi sono sentita così legata alla vita, quindi è come un dolceamaro: almeno ora conosco il valore di tutto, ma ho anche molta paura del futuro», racconta Balti. La malattia, spiega nell’intervista sull’account di Camilla and Marc, l’ha avvicinata all’amore per la famiglia e la vita stesa. La preoccupazione per le figlie è stata costante: «Sono sempre stata la principale fonte di sostentamento per le mie figlie, quindi era una grande preoccupazione: “Oh mio Dio, cosa lascerò loro?”».
Il cambiamento dopo la diagnosi
L’esperienza del cancro ha trasformato il rapporto di Bianca con se stessa e con gli altri. «Non ti fai più mettere i piedi in testa. Diciamo che apprezzi molto ciò che è veramente importante quando sei così vicina alla morte», spiega, citando quello che altre donne sopravvissute al cancro le hanno confidato. «È un mix di essere me stessa, spogliata del mio aspetto esteriore, ma anche la sensazione di “questo è dove sono. Non ho bisogno di piacere a nessuno, potrebbero essere i miei ultimi giorni, quindi non li sprecherò cercando di piacere a tutti o fingendo di essere chi non sono”».
Il nuovo ruolo di testimonial per la ricerca
Balti è diventata volto di “Ovaries. Talk about them”, un movimento globale che punta a sviluppare il primo test di rilevazione precoce del cancro alle ovaie basato sul DNA. «In realtà ho scoperto che la gente mi apprezza di più in questo modo», confida riferendosi al suo nuovo modo di porsi agli altri e alla vita. «Sono ancora qui, vivendo la vita in modo più profondo e significativo di quanto abbia mai fatto, assaporando ogni giorno in modo diverso», racconta la modella. La sua speranza è riposta nella ricerca: «Ciò che mi dà speranza è la ricerca scientifica e il fatto che, grazie a questa campagna, ci stiamo avvicinando a un test in grado di rilevare precocemente questo tumore, e questo cambierebbe tutto: da un assassino silenzioso a qualcosa che puoi scoprire presto e curare, continuando a vivere la tua vita. Sarebbe piuttosto rivoluzionario».