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L’ex bambino di “Nevermind” perde la causa contro i Nirvana: così il giudice smonta la tesi della foto «a carattere sessuale»

03 Ottobre 2025 - 15:24 Ugo Milano
Spencer Elden, che ora ha 30 anni, aveva chiesto i danni alla band per pedopornografia: nulla di fatto. Ma la battaglia legale non è finita

Spencer Elden, il bambino della copertina di Nevermind dei Nirvana ha perso la sua causa contro la celebre band. Elden, che ora ha 30 anni, aveva intentato una battaglia giudiziaria sostenendo di essere stato vittima di sfruttamento e pedopornografia. Per questo aveva chiesto un risarcimento dei danni per la sua «esposizione sessuale non consensuale» durata per tutta la sua vita. Dopo il no di un primo tribunale e il successivo ricorso è il giudice distrettuale di Los Angeles ad avere, forse, l’ultima parola sul caso: «Né la posa, né il punto focale, né il contesto suggeriscono un comportamento sessualmente esplicito», ha scritto il giudice Fernando Olguin nella sentenza.

Le motivazioni della sentenza

«La nudità deve essere accompagnata da altri elementi che rendano la rappresentazione visiva lasciva o sessualmente provocatoria». Si basa su questo l’impianto delle motivazioni depositate dal tribunale, che ha anche sottolineato come Elden abbia negli anni partecipato a diversi eventi promozionali accettando di fatto la su immagine sulla copertina. Tra le ragioni che hanno portato a respingere la causa anche il fatto che i genitori, all’epoca, avessero acconsentito e fossero presenti sul set.

Il botta e risposta tra i legali

Gli avvocati della band hanno accolto con favore la decisione: «Siamo lieti che il tribunale abbia posto fine a questa causa infondata, liberando i nostri clienti dalle false accuse». Gli avvocati di Elden hanno puntato ancora una volt il dito contro lo sfruttamento minorile nell’industria dell’intrattenimento, dichiarando che continueranno «a lottare per maggiore consapevolezza e responsabilità finché l’industria darà priorità ai profitti rispetto alla privacy e alla dignità dei minori», e annunciando di voler fare ricorso in appello.

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