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Che meraviglia Carmen Consoli, delude un po’ Renato Zero. Ottimi i brani di Mannoia, Emma, Venerus e Nayt – Le nostre recensioni

05 Ottobre 2025 - 10:09 Gabriele Fazio

Carmen Consoli – Amuri luci

Certi artisti quando escono con nuovi lavori alzano così tanto l’asticella che mettono in difficoltà, in imbarazzo, quasi fanno del male alla musica. È certamente questo il caso di Carmen Consoli che sforna una meraviglia di album, a quanto pare il primo di una trilogia, roba che appena concludi l’ascolto di questo primo capitolo guardi l’orologio per cominciare a contare i minuti che ti potrebbero separare dal secondo. Amuri luci qualcuno lo apprezzerà per lo straordinario lavoro di ricerca, la cantantessa infatti musica, e musicando rievoca, testi di Ignazio Buttitta, ma anche di Ovidio e Teocrito, fino alla corrispondenza epica tra Nina da Messina e Dante da Maiano. Il tutto con un amore e una luce, appunto, che acceca dalla bellezza, che vibra per la passionalità. Il tutto in dialetto siciliano, attraverso il quale Carmen Consoli manifesta, e non è la prima volta, la sua viscerale carnalità. Sono parole da mordere, da incidere, da appendere al muro, da portarsi sulle spalle. Qualcuno apprezzerà Amuri e luci per quella capacità di Carmen Consoli di restituire, attraverso le sue canzoni, una determinata atmosfera, sono infatti questi pezzi che puzzano di terra bruciata dal sole, di luce gialla che stordisce la pelle, di fichi e salsedine, di un lembo di mondo, la Sicilia, baciato da una bellezza che non riesce a non essere primordiale e che Carmen Consoli traduce in musica meglio di chiunque altro. E non per una qualche pulsione radical chic, ma perché trae forza dal suo essere siciliana, diventando strumento delle suggestioni che la sua isola evoca. Molti altri apprezzeranno Amuri luci perché è un disco politico, i concetti di amore e di luce, scandagliati, frugati, con tale perizia letteraria, drammaturgica, che alla fine ci si accorge di quanto nel corso del tempo siano stati messi da parte come inutili appendici. La bellezza, la lucentezza, che troverete nei brani di questo disco vanno oltre il riflesso del proprio significato o della bravura di chi li ha composti, ma ci rimbalzano in faccia con amarezza, ricordandoci quanto rimangono perennemente ai margini della nostra vita. Quindi amore e luce diventano quasi concetti mitologici, vividi come leggende, nuvole sopra una terra che li rifiuta e che Carmen Consoli con la sua musica riesce a far brillare. Amuri e luci non è un’opera che abbellisce la realtà, è un’opera che possiede potenzialmente la forza per cambiarla la realtà. A noi ha certamente migliorato la giornata.