Fedez pubblica il suo terzo libro: «Durante il matrimonio con Chiara Ferragni ho frequentato persone insopportabili. La politica? Fanno tutti schifo»


Fedez torna a raccontarsi, questa volta attraverso la scrittura del suo terzo libro: «L’acqua e più profonda di come sembra da sopra», edito da Mondadori. Nel testo, il rapper torna a parlare del suo rapporto travagliato con l’ex moglie Chiara Ferragni. «Le nostre differenze emergevano come iceberg pronte a far affondare la nave», scrive il cantante. Nave che, guardando all’evoluzione dei fatti, è effettivamente poi affondata. L’artista non ha mai nascosto le difficoltà con gli amici di Chiara e anche in questo libro non è da meno. «Durante il matrimonio ho subito, per osmosi, le frequentazioni di mia moglie. Avevo accettato passivamente di stare a quel tipo di pensiero lì, di accettare l’architetto superfancy di Milano, quello della moda iperinserito e un’altra serie di figure insopportabili», dice il rapper. «Una confezione bellissima. Ma dentro, per me, puzzavano tutti. Preferisco frequentare uno che vedi subito quanto fa schifo, piuttosto che un pacchetto stupendo di cui però a poco a poco ti accorgi che puzza di marcio. Meglio chi si presenta per quello che è, piuttosto che per quello che dovrebbe essere», aggiunge nel libro.
«Gli amici di Chiara? Insopportabili»
Il nuovo libro del rapper arriva nove anni dopo «FAQ, a domanda rispondo» e sei anni dopo «Quando sarai grande», la graphic novel edita da Fabbri editore, in collaborazione con l’illustratore Andrea Zoli.
«L’azienda di mia moglie io la vedevo come il Rotary Club e di conseguenza trattavo tutti come tratto gli snob. Ovvero peggio di come loro trattano gli altri. Trovavo tante cose patetiche. Oggi, se mi invitano a una cena parlo con la gente: sono una persona più o meno normale. All’epoca stavo tutto il tempo a fissare il cellulare. Non li guardavo nemmeno in faccia», scrive Fedez. E ancora, sempre più al vetriolo: «Li trovavo insopportabilmente noiosi convintissimi in modo immotivato. Dopo sette anni di pettegolezzi del mondo della moda – chi va a letto con chi, il designer che viene licenziato… – alla fine davvero non ne potevo più».
Le brutte frequentazioni
Ma il libro ruota attorno alla sua vita, alle batoste prese negli anni, e alle brutte frequentazioni. «Ho frequentato le peggiori compagnie di Milano. Che erano anche le più belle, per altri versi. Ho collezionato esperienze, ho fatto conoscenze che mi hanno portato dove sono ora. Ma erano ambienti pericolosi. Se oggi sapessi che mio figlio esce e va a fare quello che facevo io, sarei molto preoccupato per la sua incolumità. I miei mi lasciavano libero e non si rendevano effettivamente conto di cosa facessi: avevano una visione parziale, non sapevano che frequentavo dei giri importanti, un ambiente non molto sano. Microcriminalità, spaccio, e non solo. Anche se poi è vero che, se nasci in un contesto di quel tipo, devi farci i conti. Credo sia inevitabile», scrive il rapper.
«Politica? Fanno schifo tutti»
Quanto alla politica, ci va giù senza freni: «Fanno schifo tutti, la politica è quello che è, e la destra forse ha fatto più danni della sinistra (o se la pareggiano). Ma quando puzzi di merda quelli di sinistra si allontanano da te, invece quelli di destra, dato che alla puzza di merda ci sono abituati, riescono a continuare a rivolgerti la parola, non spariscono. E poi si sanno divertire molto di più degli altri. Sono oggettivamente più simpatici. E, per quanto siano delle merde, sono più pane al pane e vino al vino, se ti devono dire una cosa te la dicono, sono meno melliflui».