I video dei professori che imprecano e bestemmiano in classe generati con dall’Intelligenza Artificiale

Il 20 ottobre 2025, è stato pubblicato su diverse piattaforme social un video che ritrae un presunto professore dell’Università di Udine mentre urla e bestemmia contro i suoi studenti, accusandoli di fare uso eccessivo di ChatGPT. La clip è accompagnata dalla didascalia «Professore sospeso a Udine per aver bestemmiato in aula» diventando rapidamente virale. Tuttavia, il filmato è un falso generato con l’intelligenza artificiale e non è il solo.
Per chi ha fretta
- Il video del “professore di Udine che bestemmia” è falso e generato con intelligenza artificiale.
- Nessuna università o testata locale ha confermato la notizia; anzi, Udine Today e Il Messaggero Veneto hanno smentito l’esistenza del professore.
- L’audio e le immagini mostrano caratteristiche tipiche di contenuti sintetici: movimenti rigidi, illuminazione incoerente, suono innaturalmente pulito e voci sovrapposte.
- Il video fa parte di una serie di clip simili, circolate da settimane, che mostrano presunti insegnanti che bestemmiano o reagiscono violentemente in aula.
Analisi
Il video è apparso il 20 ottobre 2025, rilanciato su X, Facebook e Youtube. Nel filmato, si nota un uomo sovrappeso e dal volto arrossato urla contro gli studenti, arrivando a bestemmiare. Su sfondo rosso appare la scritta «Professore sospeso a Udine», seguito da centinaia di commenti tra la lode e il rimprovero. In pochi giorni, il video è diventato virale, accumulando milioni di visualizzazioni. Tuttavia, nessun elemento collega la scena a un luogo reale o a un docente identificabile. Inoltre, le verifiche di Udine Today e del Messaggero Veneto hanno confermato che nessun episodio del genere è mai avvenuto all’interno dell’Ateneo friulano.
Un video tra tanti/ Un format ripetuto
Il video di Udine non è un caso isolato. Su TikTok e Facebook circolano da tempo altre clip con un simile schema narrativo: un professore furioso che bestemmia in aula e viene poi “sospeso”. La location del video e la città in cui avvengono i fatti cambia, ma la storia rimane la stessa. In tutte le clip, il “docente” alza la voce e con il volto arrosato si sfoga, per motivi diversi a seconda del video. Alcuni di questi video riportano anche didascalie che ammettono, ironicamente, la natura artificiale dei contenuti.

Tracce di intelligenza artificiale
Osservando attentamente i video, emergono numerosi segnali che indicano l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Innanzitutto, i movimenti sono troppo statici, le teste e i corpi degli studenti rimangono quasi immobili, senza reazioni naturali alle urla. Ci sono anche diverse incongruenze visive tra cui le luci, che non sembrano avere una direzione definita e il volto dei professori, che presenta espressioni rigide e plastiche. Ulteriore prova sono le scritte alle spalle del professore appaiono prive di significato, come testo “pseudo-logico” tipico delle immagini create da IA.

Vi è poi la questione del suono che risulta troppo pulito. La voce del docente è nitida e priva di riverbero ambientale, mentre non compaiono i tipici suoni di sottofondo. Le risposte degli studenti risultano “meccaniche“, come se non reagissero in alcun modo alla violenza del docente. Infine, le riprese dei cellulari presenti nel video non corrispondono ai movimenti dei docenti.
Conclusioni
Il professore di Udine che bestemmia in aula per l’uso di ChatGPT non esiste. Questo e gli altri video che seguono lo stesso schema narrativo sono dei falsi generati con l’intelligenza artificiale. L’assenza di fonti ufficiali, le incoerenze visive e l’audio confermano la falsità del contenuto.
Questo articolo contribuisce a un progetto di Meta per combattere le notizie false e la disinformazione nelle sue piattaforme social. Leggi qui per maggiori informazioni sulla nostra partnership con Meta
