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Madalina Ghenea e l’incubo dello stalker con l’ex Leonardo Maria Del Vecchio: «Impossibile anche lavorare: anch’io ero diventato il bersaglio»

03 Novembre 2025 - 15:23 Ugo Milano
ghenea del vecchio
ghenea del vecchio
A processo a Milano una donna di 45 anni che, secondo la procura, avrebbe creato continui profili fake sui social per minacciare la modella. Coinvolte anche le persone che le stavano vicine, compresi i registi dei suoi film e i suoi partner

«Viveva nel terrore, era continuamente perseguitata. C’erano giorni in cui non riusciva neanche a lavorare». Con queste parole Leonardo Maria Del Vecchio, ex fidanzato e oggi amico di Madalina Ghenea, ha testimoniato davanti al tribunale di Milano in merito agli anni di molestie e minacce online subite dall’attrice romena. A processo c’è una donna di 45 anni, domiciliata a Limbiate, della provincia di Monza e della Brianza, accusata di stalking aggravato. Secondo quanto ricostruito, sarebbero riconducibili a lei le utenze telefoniche e gli pseudonimi con cui, dal 2019, avrebbe perseguitato la protagonista del film Youth – La giovinezza di Paolo Sorrentino.

Il racconto in aula dell’ex Leonardo Del Vecchio

Oggi Leonardo Maria Del Vecchio, 30 anni, ha testimoniato al tribunale di Milano perché era stato raggiunto anche lui dalla presunta stalker, attraverso profili fake. «C’erano giorni in cui Madalina non riusciva neanche a lavorare, era un po’ triste. Poi, quando sono diventato anche io target, ossia bersaglio di questa persona che mi scriveva da account fake parlando male di lei, le ho parlato. Madalina mi ha detto cosa stava succedendo», ha raccontato Del Vecchio, che ha avuto una relazione romantica con la modella-attrice nel periodo della pandemia Covid e con cui ha poi mantenuto ottimi rapporti. «Attaccava lei, scrivendo a me e screditandola. Tutte le persone attorno a lei, sia per rapporti personali che lavorativi, venivano targettizzati», ha aggiunto. La 37enne, ha raccontato l’ex compagno 30enne, viveva in un clima di costante paura al punto di essere arrivata a interessarsi all’acquisto di due porte blindate di livello per proteggersi. Ghenea è parte civile nel processo.

I messaggi alla modella

Secondo l’accusa, la presunta stalker avrebbe pubblicato per anni commenti offensivi sotto i post dell’attrice e inviato messaggi denigratori ai suoi contatti, rintracciati tramite i social. I messaggi erano quotidiani: «Ti sarai messa nella raccolta della plastica con queste labbra rifatte?» o «Quanto te la tiri, ricordati che devi morire», accompagnato da emoticon di bare. Una persecuzione che, secondo lo staff della modella, sarebbe stata collegata anche ad altri episodi inquietanti: il furto, nel 2022, di un trolley con gioielli per un valore di un milione di euro all’aeroporto di Fiumicino, e un’intrusione mesi prima nel suo appartamento milanese, dove viveva con la figlia, senza che fosse rubato nulla.

«Non potevo più vivere»

Ghenea aveva già raccontato di aver vissuto «in un clima di paura costante», spiegando di non poter più comunicare pubblicamente i propri spostamenti né partecipare liberamente agli eventi promozionali: «Non potevo più vivere. Ci è voluto tanto tempo per arrivare fino qui, tante denunce».

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