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L’Ambasciata russa in Italia difende il baritono vicino a Putin e contrattacca: «Nel 2022 fu applaudito alla Scala da Mattarella e La Russa»

07 Novembre 2025 - 21:18 Alba Romano
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Dopo le polemiche per la cancellazione dello spettacolo a Verona, la rappresentanza diplomatica pubblica una foto di Ildar Abdrazakov applaudito dai vertici italiani ed europei, tra cui Von der Leyen

L’Ambasciata della Federazione Russa in Italia ha espresso pubblicamente solidarietà al baritono, considerato vicino a Vladimir Putin, Ildar Abdrazakov, al centro di recenti polemiche nel nostro Paese. In un messaggio diffuso sul proprio canale Instagram, la rappresentanza diplomatica ha denunciato quelli che definisce «attacchi russofobi» contro l’artista, sottolineando come «la sua partecipazione alla messa in scena del Don Giovanni di Mozart al Teatro Filarmonico di Verona sia stata annullata con la connivenza delle autorità italiane».

La fotografia con Mattarella, La Russa e Von der Leyen

Secondo l’ambasciata, Abdrazakov sarebbe «divenuto vittima di un vile attacco da parte di esponenti di alcune forze politiche di opposizione e di gruppi di immigrati ucraini e russi pervasi da sentimenti estremisti». Il post è accompagnato da una fotografia scattata alla Prima della Scala del dicembre 2022, in cui il cantante interpreta Boris Godunov di Musorgskij, mentre il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il presidente del Senato La Russa e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen si alzano in piedi per applaudirlo.

«Siamo certi – scrive la rappresentanza diplomatica – che nessun individuo ragionevole in Italia possa credere alle folli speculazioni secondo cui la presenza del grande basso russo sul palcoscenico costituirebbe uno strumento di propaganda del Cremlino o una minaccia per il Paese». Il messaggio si conclude ricordando come Abdrazakov sia stato «acclamato solo un anno fa dai vertici italiani e dalle più alte cariche europee» durante l’apertura della stagione lirica milanese.

Il legame tra Abdrazakov e Putin 

La denuncia, come nel caso del direttore d’orchestra Valerik Gergiev, era partita dalla Fbk, la fondazione figlia del maggiore oppositore di Putin, Aleksej Navalny, morto in carcere nel febbraio 2024. Dopo quasi una settimana di forte pressione mediatica, in quel caso la Reggia di Caserta aveva annullato il concerto. In questo circostanza nel mirino delle proteste era finito proprio Abdrazakov, direttore del teatro dell’Opera e del balletto di Sebastopoli, città nella penisola di Crimea che nel 2014 è stata annessa illegalmente dall’esercito russo. Due anni fa, in vista delle elezioni presidenziali russe del 2024, Abdrazakov era stato inserito da Putin nella lista dei suoi «fiduciari», cioè quelle persone attive nel mondo culturale che erano autorizzate ufficialmente a fare campagna elettorale a nome dello stesso presidente. Insomma, una longa manus. 

Foto copertina: INSTAGRAM / AMBASCIATA RUSSA IN ITALIA | L’applauso di Mattarella, La Russa e Von der Leyen alla Scala nel 2022

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