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Le condizioni di Putin sull’Ucraina: «Donbass e Crimea alla Russia o la guerra continua». E difende l’inviato di Trump Witkoff

27 Novembre 2025 - 17:05 Ugo Milano
Il presidente russo contro l'Ue sugli asset confiscati: «Un furto se li sequestrano». Negoziati Usa-Ucraina nel weekend

Vladimir Putin torna a parlare in prima persona dopo giorni di lavorio diplomatico e tensioni attorno al possibile piano Usa per mettere fine alla guerra in Ucraina. Per il presidente russo il riconoscimento legale della Crimea e del Donbass come territori appartenenti alla Federazione Russa, e non solo de facto, rappresenta «una questione chiave» per arrivare a una pace in Ucraina. Il tema sarà al centro delle discussioni con una delegazione Usa attesa a Mosca la prossima settimana, ha precisato Putin. «Questo è un argomento dei nostri negoziati con gli Stati Uniti, una questione fondamentale», ha sottolineato. Il nuovo piano di pace messo a punto dopo i colloqui Usa-Ucraina si sarebbe ridotto secondo le indiscrezioni a 19 punti, anche se non è chiaro come dirimerebbe le questioni territoriali.

Putin è intervenuto anche sulle polemiche nate attorno alla telefonata tra l’inviato speciale americano Steve Witkoff e il consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov. Secondo il presidente russo, Witkoff «difende gli interessi del suo presidente e del suo Paese come li vede», non quelli della Russia. Ha poi aggiunto che il dialogo tra Mosca e Washington continua «senza insulti», da «persone intelligenti». Quanto ai contenuti della conversazione, Putin non ha escluso che possano essere «un falso», ricordando che lo spionaggio delle comunicazioni «è un crimine in Russia».

I territori e gli asset russi congelati

Guardando al più ampio scenario del conflitto in Ucraina, Putin ha affermato che le proposte statunitensi per la pace rappresentano «una base possibile» per futuri accordi. Già il 21 novembre aveva indicato il piano di Trump come «un punto di partenza» per la fine delle ostilità. Tuttavia, Mosca è pronta a cessare il fuoco solo quando le truppe ucraine si ritireranno dal Donbass. In caso contrario, ha avvertito Putin, la Russia «raggiungerà i suoi obiettivi con mezzi militari». Il presidente russo si è infine soffermato sulla questione degli asset russi congelati in Europa, giudicando la loro possibile confisca a favore dell’Ucraina come «un furto», e la Russia sta preparando un «pacchetto di risposte» se ciò avverrà.

Il Parlamento Ue contro la svendita dell’Ucraina

Per il Parlamento europeo, intanto, «nessun territorio occupato sarà mai riconosciuto come russo». È quanto si legge nella risoluzione approvata oggi a Strasburgo sul piano di pace per l’Ucraina, con 401 voti a favore, 70 contrari e 90 astenuti. La relazione riconosce gli sforzi negoziali degli Usa, ma critica «l’ambivalenza di Washington», giudicata «dannosa ai fini di una pace duratura». Per il Parlamento Ue, «qualsiasi accordo – affermano gli eurodeputati – non potrà limitare il diritto dell’Ucraina a difendere sovranità e integrità territoriale, né la sua libertà di scegliere le proprie alleanze, senza veti russi».

Kiev: «Nel fine settimana incontro delegazioni Ucraina e Usa»

Nel frattempo prosegue l’intensa attività diplomatica per arrivare a un cessate il fuoco in Ucraina. Su X, Andriy Yermak, capo dell’Ufficio presidenziale ucraino, ha scritto: «Alla fine di questa settimana il lavoro congiunto delle delegazioni ucraina e statunitense andrà avanti, facendo leva sui risultati ottenuti a Ginevra. È essenziale mantenere il ritmo e procedere con rapidità». Yermak ha, inoltre, ribadito che «l’obiettivo fondamentale resta immutato: raggiungere al più presto una pace duratura e dignitosa per l’Ucraina». Ha aggiunto che, come già avvenuto a Ginevra, si sta preparando «un dialogo costruttivo per compiere progressi concreti nella definizione delle misure necessarie a porre fine alla guerra», ringraziando infine la delegazione statunitense «per il suo instancabile impegno». «La pace deve essere un traguardo condiviso», ha concluso.

Foto copertina: ANSA/EPA/ALEXANDER KAZAKOV/SPUTNIK/KREMLIN | Il presidente russo Vladimir Putin durante la conferenza stampa dopo il vertice dell’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (CSTO), 27 novembre 2025

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