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I cambiamenti climatici influenzano i giovani elettori come i diritti civili negli anni Settanta

29 Aprile 2019 - 14:23 Juanne Pili
Con buona pace di chi pensa il contrario, i cambiamenti climatici hanno cominciato a influenzare le nuove generazioni prima ancora che esplodesse il fenomeno Greta Thunberg, come rivelano diversi dati sul gap generazionale, mentre nell'opinione pubblica non sembrano esserci grossi dubbi sulle nostre responsabilità

Difficile ignorare le evidenze che mostrano le conseguenze del riscaldamento globale sul clima: gli oceani sono più caldi, con ripercussioni sulleriserve ittiche mondiali; aumenta la velocità dello scioglimento dei ghiacci e l’innalzamento dei mari, rilevabileanche monitorando il rilascio delle sostanze radioattive assorbite durante l’epoca dei test nucleari; le proiezioni sui cicloni nel Mediterraneo nell’arco di questo secolo non rivelano niente di buono; anche il modo in cui ci alimentiamo dovrà essere ripensato.

L’ultima speranza è nelle nuove generazioni, non solo i cosiddetti Millennials, ma anche lasuccessiva, quella dei nati tra la metà degli anni ’90 e la metà dei 2000 (Generation Z). Come conferma il fondatore dell’organizzazione ambientalista 350.org Bill McKibben intervistato recentemente da Business Insider. I temi riguardanti il clima sembrano attraenti quanto quelli sui diritti civili che ispirarono i giovani degli anni ’70, riuscendo a trascendere altrettanto bene i confini nazionali.

Greta Thunbergè il sintomo di un sentimento già esistente nei giovani

Lo abbiamo visto molto bene col fenomeno Greta Thunberg, la prima a essere riuscita a rendere virale un tema altrimenti considerato poco attraente elontano rispetto ai temi più caldi dell’attualità. Poco prima di vedere i ragazzi riempire le piazze per sensibilizzare le istituzioni contro il riscaldamento globale, sono arrivati i dati di un report pubblicato dal Pew Research Center nel marzo 2018, secondo il quale la consapevolezza dell'impatto dei cambiamenti climatici è più forte tra i più giovani:

L'81% dei Millennial e il 75% dei Gen Xers dicono che la temperatura della Terra si sta surriscaldando rispetto al 69% dei Baby Boomers e al 63% dei Silent. E i Millennial sono l'unica generazione in cui una netta maggioranza (65%) afferma che ci sono solide prove del riscaldamento globale e lo attribuiscono principalmente all'attività umana.

I cambiamenti climatici sembrano anche essere un fattore che potrebbe condizionare ilvoto. Si tratta di un particolare di non poco conto: significa che questi ragazzi, definiti poco cordialmente «gretini», hanno un potenziale impatto sulle decisioni che verranno prese dall’alto, premiando – si spera – quelle più lungimiranti, che guardano quindi ai risultati futuri, non solo quelli conteggiabili nel breve periodo, magari limitandosi ad accontentare la pancia della gente.

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