«Indagato Palamara ex presidente dell’Anm» scrive la Repubblica. Ombre sulla Procura di Roma?

A seguito dell’inchiesta il CSM potrebbe rinviare la nomina del successore di Pignatone ai vertici di piazzale Clodio

Luca Palamara, ex presidente dell’Anm, l’Associazione Nazionale Magistrati, sarebbe indagato per corruzione dalla procura di Perugia nell’ambito della vicenda che coinvolge Fabrizio Centofanti, ex capo delle relazioni istituzionali di Francesco Bellavista Caltagirone. A riferirlo è il quotidiano la Repubblica. Questa parte dell’indagine è affidata al pm Gemma Miliani e al Gico della Guardia di Finanza. Procede dunque la procura di Perugia, competente sulle inchieste che riguardano magistrati della Capitale. Fra Palamara e Centofanti – è l’ipotesi – un giro di regali che andrebbe oltre un’amicizia seppur molto stretta. Centofanti era stato chiamato in causa dagli avvocati siciliani Amara e Calafiore, arrestati nel 2018 per corruzione in atti giudiziari dalla procura di Roma.


A proposito dello stesso Centofanti (anche lui arrestato a febbraio 2018, ora libero in attesa di processo) Calafiore aveva dichiarato ai magistrati a verbale: «È un lobbista che a Roma è dotato di un circuito relazionale di estrema importanza: magistrati, politici, appartenenti al Consiglio superiore della magistratura». Conseguentemente alle rivelazioni di Amara e Calafiore erano stati iscritti nel registro degli indagati anche Silvio Berlusconi e Nicola Zingaretti (per finanziamento illecito).


L’inchiesta a carico di Palamara getterebbe un’ombra sulla procura di Roma e in particolare sulla successione a Giuseppe Pignatone al vertice (che ha lasciato lo scorso 8 maggio). L’ex presidente dell’Anm è candidato al ruolo di aggiunto e, in quanto leader della corrente Unicost, starebbe trattando sia per questo posto sia per pesare nella scelta del successore del procuratore appena andato in pensione. La nomina del successore di Pignatone è attesa già nel prossimo mese di giugno, ma le voci di un rinvio a dopo l’estate si sono fatte sempre più insistenti. Non è da escludere che il CSM, appresa la notizia dell’inchiesta a carico di Palamara, abbia deciso di guadagnare tempo prima di prendere una decisione.

Il magistrato commenta con una nota la notizia dell’indagine a suo carico, che dice di aver appreso «da organi di stampa per un reato grave e infamante» per la sua persona e per i ruoli da lui ricoperti, dichiarando di aver chiesto alla Procura di Perugia di essere ascoltato immediatamente. Inoltre Palamara sottolinea che mai avrebbe barattato il suo lavoro e la sua professione per alcunché e che sarebbe «troppo rispettoso delle prerogative del Csm» per permettersi «di interferire sulle sue scelte e in particolare sulla scelta del procuratore di Roma e dei suoi aggiunti».

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