Un filmato d’archivio potrebbe svelare l’identità di Banksy

Un video del 2003 rimasto dimenticato conterrebbe un’intervista allo street artist. Il viso è solo parzialmente coperto da una maglietta

Un’intervista, ritrovata negli archivi di un’emittente televisivo, mostra un artista dal volto coperto che afferma di essere Banksy. Il video sarebbe stato girato prima della mostra Turf War, organizzata nel 2003 a Londra.


Il ragazzo nella foto indossa un cappellino da baseball e ha il volto parzialmente coperto da una t-shirt. Il video era stato mandato in onda dall’emittente ITV London e poi dimenticato fino a quando un giornalista del canale televisivo non si è imbattuto nel clip facendo alcune ricerche su Banksy.


Fonte: ITV | Screenshot del video in cui l’artista che dichiara di essere Banksy dipinge alla mostra “Turf War

Il giornalista ha ammesso che non si può affermare con certezza che sia Banksy, ma è innegabile che nel video appaia un uomo che dichiara di essere Banksy e che dipinge sui muri a un’esposizione ufficiale dell’artista.

Nel video di 2 minuti, filmato dal reporter Haig Gordon, l’artista parla per 35 secondi. I suoi occhi, la fronte e le sopracciglia sono visibili: «Sono travestito perché non puoi essere un writer ed esporti pubblicamente. Le due cose non vanno bene insieme».

Fonte: ITV| Screenshot del video in cui l’artista che dichiara di essere Banksy apllica uno stencil alla mostra “Turf War

Per l’esposizione Turf War, Banksy aveva decorato animali da fattoria con frecce che puntavano verso l’altro e ha dipinto i maiali con degli stencil dei colori della polizia. «È difficile creare un’immagine divertente ma almeno avere di fronte qualcosa che cammina in giro, si lecca il naso e urina di fronte a te, renderà l’immagine un po’ più interessante», aveva affermato l’intervistato.

Il giornalista autore del video, Gordon, ha detto di ricordarsi che l’artista era affabile e che la situazione sembrava non presentare alcuna anomalia. Gli agenti di Banksy hanno rifiutato di commentare, spiegando: «Riceviamo moltissimi di questi video».

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