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Scandalo Lega-Russia, M5s tira dritto: primo passo per la commissione sui finanziamenti

16 Luglio 2019 - 21:40 Fabio Giuffrida
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In un post sul Blog delle Stelle il capogruppo M5s alla Camera Francesco Uva ha spiegato le ragioni di questa scelta: «I cittadini meritano di sapere tutto».

Istituire una commissione parlamentare d’inchiesta sui finanziamenti ai partiti. Questo l’obiettivo del Movimento Cinque Stelle che oggi ha consegnato nelle mani di Riccardo Molinari, capogruppo alla Camera della Lega, la proposta di legge che prevede l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta su uno dei temi più discussi degli ultimi anni, quello del finanziamento ai partiti (basti pensare al presunto scandalo fondi Russia-Lega).

Il M5s chiede trasparenza

Il capogruppo M5s alla Camera Francesco D’Uva, come si legge in un post sul Blog delle Stelle, ha invitato il collega Molinari della Lega a sottoscrivere il prima possibile la proposta di legge. «Ho ricevuto apprezzamento che fa ben sperare. Per il M5s prima di tutto vengono la legalità e la trasparenza davanti ai cittadini. Chi come noi ha la coscienza a posto e le mani libere non ha nulla da nascondere» ha aggiunto D’Uva.

In cosa consiste la proposta di legge

La commissione d’inchiesta avrà durata di 18 mesi e sarà composta da 20 deputati e 20 senatori. «I cittadini meritano di sapere tutto: la natura e l’esatta identità dell’autore dei finanziamenti, dei contributi diretti e indiretti comprese le donazioni, anche di provenienza estera; la natura di questi finanziamenti; la tracciabilità e la trasparenza degli stessi; l’elenco e la provenienza di tutti i beni mobili e immobili; infine l’elenco di tutte le associazioni e fondazioni riconducibili a vario titolo ai partiti, ai movimenti e gruppi politici, i relativi finanziatori e l’ammontare dei finanziamenti e dei contributi erogati singolarmente e complessivamente» ha concluso il capogruppo M5s alla Camera.

L’appello al Pd

L’auspicio è che «la risposta positiva dei partiti a una proposta di tale buon senso sia unanime, così da partire al più presto». D’Uva, inoltre, ha chiesto al Partito Democratico di «ritirare la proposta Zanda per reintrodurre il finanziamento pubblico ai partiti, 90 milioni di euro sottratti ai contribuenti». E una richiesta simile viene fatta anche a un altro partito di opposizione: «Lo stesso vale per Fratelli d’Italia che con una proposta analoga a quella del Pd, depositata in questa legislatura, vorrebbe reintrodurre il finanziamento pubblico ai partiti».

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