Presunti fondi russi alla Lega, svelata l’identità dei due russi al Metropol con Savoini. Buzzfeed: «Uomini vicini a Putin»

Sino ad oggi le loro identità non erano note o comunque non confermate

Chi sono gli uomini russi coinvolti nella presunta trattativa italo-russa all’Hotel Metropol di Mosca, volta a far convogliare nelle casse della Lega di Matteo Salvini, in previsione della campagna elettorale per le Europee 2019, milioni di dollari provenienti dalla vendita di petrolio russo? I nomi dei protagonisti russi che si sarebbero interfacciati nella trattativa con il leghista presidente dell’Associazione Lombardia-Russia Gianluca Savoini sono stati svelati dell’inchiesta congiunta di BuzzFeed News, con il sito web di giornalismo investigativo Bellingcat e con il sito di notizie russo Insider. Al tavolo delle trattative si sarebbero seduti tre italiani e tre russi. Da un lato Savoini, l’avvocato Meranda e il consulente finanziario Vannucci. Dal lato russo, secondo l’abbinamento e lo studio delle voci degli audio, si sarebbero seduti Andrej Kharchenko e Ilja Andreevich Jakunin, entrambi molto vicini al filosofo e teorico della supremazia euroasiatica Aleksandr Dugin e a Vladimir Pligin, avvocato vicino al presidente Vladimir Putin.  L’identità del terzo uomo, tale Jurij, non sarebbe ancora stata individuata, ma nell’audio l’uomo riferimento alla necessità di dover ottenere un via libera (una «luce verde», ndr) dall’avvocato Pligin prima di poter procedere con le negoziazioni. Contattati dalle diverse testate Dugin, Kharchenko e Jakunin non hanno risposto alle domande dei giornalisti, mentre l’avvocato Pligin ha dichiarato alla testata russa Insider di «non avere alcuna relazione con queste persone». 


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