Salvini in Senato si scaglia contro Conte: «Il vostro governo è abusivo nella sostanza»

L’ex ministro dell’Interno parla al premier con toni pacati ma duri. E a Lamorgese dice: «Non tocchi i decreti sicurezza»

«Non la invidio, presidente Conte-Monti». Matteo Salvini apre così il secondo testa a testa in Senato dell’ultimo mese con Giuseppe Conte. «Siete passati dalla rivoluzione al voto di Casini, Monti e Renzi».


Già intervistato dai giornalisti fuori da Palazzo Madama nella mattinata, Salvini aveva detto che «per nulla al mondo» avrebbe «scambiato» la sua posizione «con quella di Conte». «Oggi parlo agli italiani, non a un presidente che insulta», aveva detto, «sono orgoglioso di essere diverso da Conte».


Tra una citazione di Matteo Renzi e una di Aristotele, Salvini ha insistito sulla dignità, secondo lui svanita, del premier: «Io stasera chiamerò mia figlia e mio figlio per sapere i compiti, e lo farò con una poltrona in meno ma con tanta dignità in più. Le lascio la sua poltrona e mi tengo l’affetto di milioni di italiani», dice tra qualche applauso dei suoi.

Salvini ha insistito sulla volontà di andare al voto, facendo leva su quella che chiama «la paura di tornare alle urne». «Questo è il governo della paura, della paura di tornare al voto, di essere lasciati a casa dagli italiani e ricominciare a fare un lavoro vero». E, commentando il quasi nato governo M5s-Pd, accusa: «Il vostro governo è legittimo formalmente ma abusivo nella sostanza»

I commenti sul programma

In merito ai punti del programma espressi ieri a Montecitorio da Conte, Salvini ha detto che condurrà con la Lega «una sana e robusta opposizione alla Fornero, ai porti aperti e al business dell’immigrazione».

Qualche accenno anche al tema della giustizia, uno dei cardini del fu governo gialloverde. Un commento è stato dedicato anche alla “famiglia naturale”: «Un bimbo ha una mamma e ha un papà, e questo non dovrebbe infastidire nessuno». E, in tema bambini e figli, arriva puntale il riferimento a Bibbiano: «Per noi la famiglia è al centro, ecco perché ci battiamo contro i fatti di Bibbiano».

Su Paolo Gentiloni nominato Commissario degli affari economici: «Aspetterei a festeggiare: tutto può fare, fuorché avere a cuore il bene dell’Italia. Le hanno refilato una sola». E alla nuova ministra dell’Interno Luciana Lamorgese dice: «Sarò a disposizione. Mi auguro che non cancelli i decreti sicurezza».

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