Buon compleanno Boss: Bruce Springsteen e i suoi 70 anni

Il Boss sta anche lavorando al nuovo progetto con la E Street Band: potremmo quindi rivederlo in tour la prossima estate

70 anni e non sentirli. Domani sarà il compleanno del Boss: Bruce Springsteen spegnerà le sue 70 candeline il 23 settembre. Un cantante, un artista che è leggenda vivente e che arriva a questa data in splendida forma: con un’energia immutata nel corso dei suoi lunghi live che arrivano a superare le quattro ore, un divertimento che vive e comunica ai suoi fan- Ma anche con la pubblicazione, a giugno, di Western Stars, il suo nuovo album solista. Il prossimo appuntamento con la rockstar statunitense è previsto per il 25 ottobre, quando nelle sale arriverà il film che porta lo stesso titolo dell’ultimo disco, diretto insieme al suo amico e fedele collaboratore Tom Zimny: una via di mezzo – scrive l’Ansa – tra il documentario della performance con cui, in un fienile di casa sua, ha suonato i pezzi di Western Stars, e un visual che illustra con immagini la drammatica intensità dell’album.


Il Boss sta anche lavorando al nuovo progetto con la E Street Band: potremmo quindi – la conferma ancora non c’è – rivederlo in tour la prossima estate. Artista al passo con i tempi, il Boss è reduce anche dal successo streaming di Springsteen on Broadway: una serie di concerti al Walter Kerr Theatre di New York disponibile sulla piattaforma Netflix. Per Springsteen on Broadway, il 10 giugno dello scorso anno il cantante è stato insignito di uno speciale Tony Award.


Non sono rockstar

Bruce Springsteen, a destra, durante il concerto al Letzigrund Stadion a Zurigo, in Svizzera, 31 luglio 2016. Epa/Walter Bieri

C’è un film uscito questa estate che, scrive ancora Ansa, ben racconta come con il passare del tempo, al di là del successo planetario, Bruce Springsteen da rockstar si sia evoluto in autorità morale, quasi un punto di riferimento per chi vuole un mondo senza muri, paura, odio razziale, isolamento. In Blinded By The Light, il film della regista britannica Gurinder Chadha tratto dal libro autobiografico di Sarfraz Manzoor, tutte le vicende del protagonista sono accompagnate dalle canzoni del Boss che, su suggerimento di Patti Scialfa, la signora Springsteen e fan della Chada (regista anche di Sognando Beckham) ha concesso, senza limitazioni, le sue canzoni a questo piccolo film indipendente.

Il Boss nato nella periferia del New Jersey è tornato a vivere a pochi passi da dove è cresciuto: con la mamma di origini italiane, Adele Zirilli, e il padre Douglas Federick, affetto da una grave forma di depressione e con problemi di alcolismo, legato al figlio – che comunque lo considerava il suo eroe – da un rapporto molto complesso. «Nei miei brani racconto la vita dei lavoratori anche se non ho mai lavorato in vita mia», confessa ironico il Boss.

Gli inizi

Bruce Springsteen si è formato nei locali del Jersey Shore e della scena musicale di Asbury Park degli anni ’60. È li, durante session che finivano all’alba, che ha imparato i fondamenti del mestiere e soprattutto ha imparato a memoria lo sterminato repertorio su cui ha costruito parte della sua leggenda. Una gavetta dura, l’esordio discografico nel 1973, dopo un provino con il leggendario John Hammond, l’etichetta di “nuovo Dylan”. Il contratto è per tre album, i primi due non vendono bene. Nel 1975 l’ultima chance: all’orizzonte c’è un solo concerto.

Durante le registrazioni cambia produttore, due componenti della band lo abbandonano, nella E Street Band entrano il suo vecchio amico Little Steven Van Zandt, Roy Bittan e Max Weinberg. Le cose vanno per il verso giusto e il risultato è Born to Run, uno dei dischi più importanti della storia del rock, diventato poi anche il titolo della sua autobiografia. Il resto è già storia.

In copertina Bruce Springsteen al concerto di beneficenza annuale Stand Up For Heroes all’Hulu Theater at Madison Square Garden a New York, 5 maggio 2019. Brad Barket/Invision/ANSA/AP

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