Il leghista Comencini urlò: «Mattarella mi fa schifo». Parte l’indagine per vilipendio al presidente della Repubblica

Il deputato del Carroccio aveva attaccato il capo dello Stato dal palco dei giovani leghisti

La sparata del deputato leghista Vito Comencini contro Sergio Mattarella ha portato la procura di Verona ad aprire un fascicolo a carico del parlamentare per vilipendio al presidente della Repubblica, come riporta il Corriere della Sera.


Dal palco del congresso dei giovani leghisti a Pontida, Comencini aveva urlato: «Questo presidente della Repubblica, lo posso dire? Mi fa schifo… è un presidente che se ne frega del 34 per ceno degli italiani». Dopo quelle parole, la bufera contro il deputato veronese è stata inevitabile. E a poco è servito l’intervento di Matteo Salvini che ha timidamente preso le distanze: «Sono toni sbagliati – ha detto in quell’occasione il leader della Lega – Sono convinto che si debba mantenere il rispetto, ma la maggioranza degli italiani si sente tradita e presa in giro».


Comencini da parte sua non ha mai chiesto concretamente scusa, in attesa di una reazione del Quirinale: «Se il presidente dirà di essersi sentito offeso o se qualcuno dimostrerà che l’ho insultato, sono disposto a chiedere scusa. Sono stati toni sbagliati ma ritengo legittimo di poter esercitare il mio diritto di critica. Non era mia intenzione insultare Mattarella».

Non la pensa come il parlamentare invece il procuratore di Verona, Angela Barbaglio, che al Corriere ha confermato di aver provveduto lei stessa ad aprire il fascicolo a carico di Comencini: «Si trattava di un atto dovuto a seguito di un esposto e ho già trasmesso per competenza territoriale gli atti dell’indagine ai colleghi della procura di Bergamo. Starà a loro decidere come procedere».

La segnalazione sarebbe arrivata il giorno dopo le parole di Comencini, il 16 settembre, quando Mao Valpiana, del Movimento Nonviolento, ha annunciato l’esposto alla procura veronese.

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