Siria, bombe turche su Kobane contro truppe Usa. Il Pentagono conferma, Ankara nega

Mentre gli Stati Uniti chiedono di fermare le offensive turche in Siria, accade un episodio che complica i rapporti tra Washington e Ankara

Non ci sarebbero state vittime dopo l’attacco turco lanciato su Kobane, dove si trovano le truppe americane, ma nei rapporti tra Ankara e Washington questo episodio porta nuove tensioni, visto che già sulla versione dei fatti si è consumato un altro scontro.


Al Washigton post, un portavoce del Pentagono, Brook Dewalt, ha spiegato: «L’esplosione è avvenuta a poche centinaia di metri da un sito all’esterno della zona del “meccanismo di sicurezza”, in un’area in cui i turchi sapevano della presenza delle forze americane».


Il ministero della Difesa turco ha smentito l’attacco contro i militari americani. Secondo il comunicato del governo di Ankara, diffuso dall’agenzia Anadolu, i colpi di artiglieria sono partiti in risposta a un attacco subito dai turchi contro un avamposto militare a sud della città di Suruc.

Ormai al quinto giorno di attacchi dell’operazione «Fonte di pace», il governo di Erdogan prosegue la battaglia anche sul piano della propaganda, confermando di aver «neutralizzato» oltre 400 miliziani curdi dello Ygp, che nel lessico scelto dal governo turco vuol dire terroristi, così come vengono considerati i miliziani curdi, uccisi, feriti o costretti alla resa.

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