Siria, Ankara: «Nessuna estensione della tregua se non si completerà il ritiro»

Previsti per domani a Sochi i colloqui tra il presidente turco e il suo omologo russo per discutere delle operazioni militari in Siria

Fonti della Difesa di Ankara hanno messo in guardia le milizie curde. Se entro domani non si completerà il ritiro dalla zona di sicurezza nel nord-est della Siria, non ci sarà alcuna estensione della tregua.


«Abbiamo fatto una pausa di 120 ore» dell’operazione miliare nel nord-est della Siria. «Ma gran parte delle 120 ore ormai è trascorsa», ha ricordato il presidente turco. La scadenza del cessate il fuoco, entro la quale le milizie curde dovrebbero lasciare la fascia di sicurezza turca, è fissata per le 20:30 di domani (le 19:30 in Italia). Ieri, i combattenti dello Ypg hanno evacuato la città sotto assedio di Ras al Ayn al confine.


Incontro con Putin

Dopo i colloqui con Washington, domani Erdogan volerà a Sochi per incontrare Vladimir Putin: «Discuterò di questa situazione con il presidente russo e poi intraprenderemo i passi necessari».

Non si prevedono però contatti tra le autorità siriane e quelle turche. Lo fa sapere il ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov, precisando però che «è necessario stabilire un dialogo tra la Turchia e la repubblica araba siriana» e che Mosca è «pronta a svolgere un ruolo di sostegno e a incoraggiare tali contatti».

L’attacco all’Europa e alla Nato

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan torna ad attaccare i Paesi occidentali che si sarebbero «schierati dalla parte dei terroristi» contro la Turchia, criticando l’operazione militare contro le milizie curde nel nord-est della Siria.

«Riuscite a crederci? – ha aggiunto Erdogan denunciando l’isolamento in cui ormai si trova Ankara dopo l’invito quasi unanime al cessate il fuoco permanente arrivato dalla comunità internazionale – Tutto l’Occidente si è schierato con i terroristi e ci ha attaccato». Il presidente turco ha quindi accusato esplicitamente «i Paesi della Nato e i Paesi dell’Unione europea».

«La Turchia non mira al territorio di nessun Paese», ha detto Erdogan intervenendo a Istanbul al forum della tv statale Trt World. E a proposito della tregua, in vigore fino alla sera di martedì 22 ottobre, ha allontanato ogni possibilità di uno stop duraturo delle operazioni militari, visto che «la Turchia non si è mai seduta, né mai si siederà al tavolo con i gruppi terroristici», precisando nuovamente che l’accordo è stata concordato esclusivamente con gli Stati Uniti.

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