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Salvini su Report e lo scandalo Metropol: «Mai presi soldi da Malofeev. Se questo è il massimo, siete messi male»

23 Ottobre 2019 - 11:35 Valerio Berra
Dopo i primi commenti a "Porta a Porta", il leader della Lega è tornato sull'inchiesta fatta dal giornalista Giorgio Mottola

Lunedì sera la messa in onda su Report, martedì le prime reazioni dal mondo della politica e poi le prime repliche di Matteo Salvini. L’inchiesta La fabbrica della paura di Giorgio Mottola ha svelato quello che potrebbe essere dietro allo scandalo dell’hotel Metropol di Mosca. Il giornalista ha tessuto una rete che parte dalla Russia, rimbalza negli Stati Uniti e arriva in Italia. Una rete fatta da fondazioni ultraconservatrici, eventi a difesa della famiglia internazionale, filosofi del populismo e collaboratori di Salvini. Il giorno dopo la trasmissione della puntata del programma di approfondimenti in onda su Rai 3, diverse voci hanno invitato ha prestare attenzione al servizio, da Nicola Zingaretti a Enrico Letta, passando anche per Fabio Fazio. Anche il leader della Lega torna sulla vicenda, prima a Porta a Porta e ora mentre era ospite alla trasmissione Agorà. «Se il massimo delle inchieste su Salvini è che sono andato in Russia, e i 49 milioni e il petrolio e il Papaeete siete messi male».

L’ex ministro dell’Interno riserva un commento anche su Konstantin Malofeev, il potente uomo d’affari russo amico di Gianluca Savoini che finanzia molte iniziative di stampo ultraconservatore: «Nessuno ha mai chiesto o preso soldi, se questo signore, Malofeev, pensa che i gay sono malati e le donne devono fare le casalinghe io dico che non è il mio pensiero». Salvini non accetta nemmeno le critiche verso Savoini, suo ex collega a La Padania al centro dell’inchiesta per corruzione internazionale a cui stanno lavorando i pm di Milano: «Per me gli italiani sono innocenti fino a prova contraria. Io aspetto che i giudici ci dicono che cosa è successo. Voglio delle prove, non sarebbe la prima volta che un audio viene montato e smontato, aspettiamo le prove».

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