Buy Nothing Day, cos’è la giornata contro il Black Friday (che la Francia vuole abolire)

Chiudere i portafogli in un cassetto per 24 ore o passare il venerdì nero facendo volontariato. Queste sono alcune delle pratiche adottate dai sostenitori del Buy Nothing Day. Intanto la deputata francese Delphine Batho ha fatto calendarizzare una proposta di legge per bloccare il Black Friday

Il venerdì nero si avvicina e c’è un dilemma che attanaglia i consumatori. O meglio, i consumatori che hanno raggiunto un certo livello di consapevolezza: «Ho davvero bisogno di fare questo acquisto o è lo sconto a invogliarmi a comprare un prodotto che non mi serve?». Visti i volumi di transazioni registrate durante i Black Friday degli ultimi anni, però, sembra che l’ideale del risparmio prevalga su ogni ragionevole dubbio.


Un po’ di numeri

Stando ai dati che Idealo, portale di internazionale di comparazione prezzi, ha fornito a Open, durante il Black Friday del 2018 le ricerche online relative agli acquisti sono aumentate del 47,6% rispetto a un giorno medio. Le categorie merceologiche più cercate sono state casse altoparlanti (+363,9%), orologi sportivi (+152,1%) e aspirapolvere (+148,0%). I cinque prodotti più popolari a ottobre 2019, che presumibilmente saranno i più cercati venerdì 29 novembre, sono PlayStation 4 Slim, Xiaomi Mi Band 4, FIFA 20, Apple iPhone XR, Apple iPhone 11.


Buy Nothing Day – la storia

Nata come protesta al consumismo, la prima giornata del non acquisto fu organizzata nel settembre 1992 in Canada. L’idea era quella di istituire «un giorno in cui la società potesse riflettere sul tema del consumo eccessivo». Cinque anni più tardi, con l’ascesa del Black Friday statunitense, il Buy Nothing Day venne allineato sulla stessa data. L’associazione di Vancouver Adbusters si fece promotrice dell’iniziativa: quando, nel 2000, le sue campagne pubblicitarie incontrarono la censura dei maggiori network televisivi americani, eccetto la Cnn, il fenomeno si diffuse oltreoceano.

Buy Notghing Day – l’appello

«Sempre più persone nel mondo nascono con un’innata compulsione, una specie di dipendenza che dagli acquisti – si legge sul sito ufficiale del Buy Nothing Day 2019 -. La scarica di dopamina non del possedere, ma del desiderare e quindi acquistare cose, oggi, è più potente, comune e radicato di quanto non lo sia mai stata». L’associazione che organizza la giornata nel Regno Unito, invece, scrive: «Sfida te stesso e non comprare nulla per un giorno. Concentrati sulla vita – e danno un regola -. Non acquistare niente per 24 ore. Riuscirai a resistere all’impulso? O il Black Friday ti spingerà ad acquistare cose che non servono?». Oltre alla motivazione del consumismo dilagante, l’associazione afferma che «il Black Friday distrugge le piccole imprese che non possono competere con le offerte dei grandi rivenditori».

Buy Nothing Day – cinque pratiche

Le no profit che promuovono l’iniziativa invitano i consumatori abituali a svolgere alcune forme di resistenza al consumismo. Ecco un elenco delle pratiche, alcune più estreme di altre, suggerite da chi sostiene il Buy Nothing Day:

  • Chiudere in un cassetto i portafogli per tutto il giorno;
  • Tagliare le carte di credito nei centri commerciali (vanno bene anche fac-simile);
  • Fare Zombie walk, ovvero muoversi lentamente e in gruppo nei paradisi dei consumatori senza acquistare nulla;
  • Incentivare forme di scambio, come il Bookcrossing, per favorire il baratto di prodotti che già si possiedono senza acquistarne di nuovi;
  • Vivere una giornata di volontariato, per conoscere da vicino le necessità di chi non può permettersi nemmeno un pasto caldo.

La Francia in prima linea per abolire il Black Friday

L’hanno già ribattezzata Block Friday la proposta di alcuni deputati francesi della Commissione parlamentare per lo Sviluppo sostenibile che vogliono fermare la corsa alle promozioni importata dagli Stati Uniti. Niente da fare per il 29 novembre, ma la misura sarà esaminata in seduta plenaria dall’Assemblea Nazionale francese il prossimo 9 dicembre. Promotrice della proposta, la deputata ed ex ministra dell’ambiente Delphine Batho.

Il progetto di legge 2274 ha come obiettivi la lotta «contro gli sprechi e per l’economia circolare». Batho ha dichiarato di voler fermare «l’eccessivo consumismo – perché, a suo avviso, gli sconti del Black Friday – ingannano i consumatori, facendogli credere di poter beneficiare dei saldi anche al di fuori dei periodi regolamentati per legge, e danneggiano l’ambiente». Secondo uno studio diventato popolare in Francia, condotto da UFC-Que choisir, i prezzi medi durante il venerdì nero subiscono un ribasso di appena il 2%.

Per bloccare la pratica, la proposta punterebbe a inserire il Black Friday tra le «pratiche commerciali aggressive», che in Francia sono punibili con una pena che arriva fino a due anni di carcere e multe che possono superare i 300 mila euro. «Questa è un’operazione importata dagli Stati Uniti, con un marketing roboante, che incita l’ultraconsumismo. Un’operazione in cui i cittadini sono doppiamente perdenti. In primo luogo, subiscono un condizionamento mentale che li porta a inutili acquisti compulsivi; in secondo luogo, sono condizionati da una moltitudine di false promozioni che fanno credere al consumatore che sta beneficiando di una riduzione dei prezzi non vera», ha spiegato Batho.

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